Attentato ex presidente Parco Nebrodi Antoci, Fava: “Gip si è espresso con linguaggio stravagante e superficiale”

Il presidente della commissione antimafia della Regione Siciliana, Claudio Fava, ha parlato in commissione parlamentare di inchiesta riguardo alla decisione del gip di Messina che ha archiviato l’inchiesta bis sull’attentato all’ex presidente del Parco dei Nebrodi, Giuseppe Antoci. Il procedimento investigativo è scaturito dopo la richiesta della commissione regionale antimafia. “Il gip di Messina si è espresso con un linguaggio stravagante e superficiale – afferma Fava -. Noi non abbiamo mai parlato di un coinvolgimento di Antoci nell’attentato. La procura di Messina non ha compiuto nessun altro atto indagine, non c’è traccia di approfondimenti investigativi. Alcuni potevano essere fatti come un confronto tra i poliziotti Manganaro e Ceraolo considerato che danno ricostruzioni opposte dell’episodio”.

Il gip ha accolto la richiesta del sostituto della Dda, Fabrizio Monaco, bocciando le tesi dell’organo regionale come “pure elucubrazioni mentali non corroborate da alcun dato probatorio – scrive il gip -. La conclusione raggiunta dalla commissione (ossia che l’ipotesi dell’attentato mafioso sia la meno plausibile) appare preconcetta e comunque non supportata da alcun dato probatorio. Le contestazioni mosse dalla commissione non hanno fornito utili o nuovi spunti investigativi, limitandosi ad introdurre la suggestione che non si sia trattato di un attentato quantomeno con modalità mafiose, o addirittura che l’attentato fosse una messinscena. La maggior parte delle criticità sollevate dalla commissione hanno trovato una giustificazione ragionevole e comunque sostenibile”.

Il commento di Fava. “Non sono state fatte ulteriori perizie per capire se l’auto poteva superare le pietre messe sulla strada per bloccare l’auto blindata di Antoci. Tutte le norme di ingaggio per gli uomini delle scorte sono state violate la sera dell’attentato. La procura ripete ciò che ha detto due anni fa e il gip è d’accordo dimostrando di aver letto con superficialità la nostra relazione”.

Fava precisa che la commissione regionale antimafia non ha presentato esposti ma ha auspicato nuove investigazioni.

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