Il sindaco di Messina, Cateno De Luca, parla della questione relativa al bonus per velocizzare le pratiche della cassa integrazione. Si tratta di una proposta avanzata dalle organizzazioni sindacali che sembra essere stata accettata dalla Regione Siciliana, salvo cambiamenti dell’ultima ora. Di seguito vi riportiamo il parere del primo cittadino peloritano:
“La proposta dei sindacati che chiedono alla Regione come riconoscimento per i dipendenti un bonus di 10 euro per ogni pratica analizzata è una vergogna. Mentre a seguito dell’emergenza da Covid-19 si registrano circa 130mila siciliani in attesa della cassa integrazione, all’Inps domenica sera erano state analizzate poco più di 9mila pratiche? È una schifezza che coinvolge sia le istituzioni che i sindacati. Le istituzioni perché non rinunciano alla mala burocrazia che sta uccidendo i siciliani, i sindacati perché ci marciano contribuendo ad alimentare il sistema con atteggiamenti come il pizzo per la cassa integrazione. Si ricorda che lo stallo è a monte, alla Regione in cui ci si è mossi con lentezza e in ritardo. Non bastano le soluzioni proposte, con l’aggiunta di un centinaio di unità ai dipendenti che starebbero lavorando allo smaltimento delle pratiche. In questa fase di guerra al Coronavirus è doveroso sospendere la legge Bassanini, con la quale si conferiscono poteri rilevanti e talvolta superiori ai dirigenti amministrativi. È opportuno che si prenda una decisione: morire per il virus o per la burocrazia? Se la classe politica ha bisogno dello scudo della burocrazia come protezione è logico che è prigioniera del fare il proprio comodo dei burocrati. Per tale motivo chiedo a chi comanda sopra le nostre teste, nell’ottica della semplificazione amministrativa, di nominare per la Fase 2 più soggetti attuatori a livello centrale, conferendo ai presidenti di regione ed a tutti i sindaci, poteri attuativi con relativo portafoglio. Inoltre, per chi sbaglia che siano previste pene decuplicate: non è possibile che i soldi delle casse statali non arrivino subito nelle tasche dei cittadini. La gente è disperata”.