La vicenda relativa alla carenza di personale nell’ospedale di Bronte (CT) “Castiglione-Prestianni” prosegue e non accenna a stabilizzarsi. Il sottosegretario di Stato alla Salute, Sandra Zampa, l’8 giugno ha discusso in videoconferenza, organizzata dal sindaco brontese, Graziano Calanna, per affrontare le carenze e le criticità del nosocomio. L’incontro è stato voluto anche dal deputato regionale, Anthony Barbagallo, e dal deputato alla Camera, Alberto Losacco.
“Mi descrivete una condizione di inefficienza in cui mancano strumentazioni e personale – dice Zampa -. Una relazione del sindaco ci permetterà di analizzare le criticità ed affrontarle, magari utilizzando le risorse che verranno investite nel periodo post Covid. Si potrebbe anche organizzare una visita nell’ospedale di Bronte. Punto nascite? Qui al Ministero opera il comitato Punti nascita con cui potremo incontrarci per far si che quello di Bronte rimanga aperto, nel rispetto di quei criteri che lo rendano sicuro”.
Non mancavano alla riunione le organizzazioni sindacali di categoria. Salvo Tirendi del Nurdsind è intervenuto sulla tematica. “In passato tante promesse mai mantenute. Oggi a Bronte non solo carenza di medici ma anche di infermieri. Nel Pronto soccorso dovrebbero essere 23, invece ne operano 15. In sala operatoria dovrebbero essere 14 e sono 9”. Maria Grazia Pisano del sindacato Anaao ha dipinto un quadro critico. “Nel Pronto soccorso i medici dovrebbero essere 13, invece sono solo in 4, più 4 medici del 118 che effettuano solo 12 ore settimanali invece che 38. In Anestesia i medici sono solo 5 quando dovrebbero essere 8 con ripercussioni in chirurgia e ginecologia. La Cardiologia è gestita da un solo medico”. Il sindacato Cimo, nella persona di Renato Passalacqua, esprime il proprio punto di vista. “L’ospedale per il territorio e l’utenza che serve dovrebbe avere una serie di servizi adeguati, magari incardinati nella rete territoriale”.
Salvatore Scala dell’Asp di Catania ha partecipato alla videoconferenza sottolineando gli investimenti fatti per il nuovo Pronto soccorso e l’acquisto di alcune attrezzature. Il professionista annuncia che l’Asp non intende chiudere il Punto nascita. “Sulla carenza del personale – afferma – l’Asp sta cercando di reclutare gli specialisti per garantire la funzionalità dell’ospedale”.
Il primo cittadino brontese rimane critico: “Non si può – spiega – replicare alla denuncia sulla carenza grave di personale ricordando l’acquisto di tac ed ambulanza che ancora non sono a Bronte. Se si parla di strumentazione allora sarebbe giusto dire che l’ecocardiografo è vecchio di 15 anni e di altra strumentazione che è così vetusta da far emergere altri problemi. Noi non chiediamo nulla di più di quello che il piano sanitario ci concede, ma nessun reparto o servizio può funzionare senza medici. E non capiamo perché un cardiologo risulta a Bronte invece da tempo opera a Biancavilla. Mi fa piacere di apprendere che l’Asp non intende chiudere il Punto nascite, ma affinché ciò accada sono necessari i numeri, possibili solo di fronte a servizi efficienti”.
Il sindaco di Bronte, dopo diversi giorni dalla videoconferenza, ha inviato al sottosegretario una relazione che evidenza i numeri della grave carenza di personale nella struttura ospedaliera. Calanna, inoltre, esprime il proprio rammarico riguardo alla mancata risposta dell’Asp locale che non ha messo in atto nulla per colmare la mancanza che non solo il primo cittadino, ma anche le organizzazioni sindacali di categoria (Anaao, Nursind e Cimo) hanno denunciato.
Nella giornata odierna è andato in onda su “TG5 – Indignato Speciale” un servizio che riguarda il nosocomio brontese. Ancora una volta il primo cittadino Calanna denuncia la situazione drammatica della carenza del personale sanitario in molti reparti (anestesia, ortopedia e cardiologia) chiedendo spiegazioni all’Asp catanese e alla Regione Siciliana sugli organici dell’ospedale. Il sindaco vuole chiarezza anche nei confronti dell’azione dell’Azienda sanitaria provinciale etnea che ha accorpato il Sert (Servizio per le tossicodipendenze) con quello di Adrano.
“Un ospedale come quello di Bronte, che serve un vastissimo comprensorio e anche paesi della provincia di Messina, sembra costantemente penalizzato. C’è una carenza di medici preoccupante che chiaramente comporterà una riduzione dei servizi nel numero e certamente anche nella qualità. Chiediamo rinforzi ma non per 15 giorni. Noi chiediamo che vengano espletati i concorsi e che si doti l’ospedale di Bronte di figure necessarie, così come avviene per gli altri nosocomi”.
Tirendi, intervenuto anch’egli su canale 5, ha spiegato che il reparto di ostetricia, fornito di tre stanze, sarà penalizzato. Diminuiranno le nascite e questo significherebbe compromettere ulteriormente il Punto nascita.