L’11 novembre si terrà la prima udienza del processo d’appello presso la Corte dei Conti della Sicilia contro la sentenza del 22 aprile con la quale i giudici della Sezione Giurisdizionale per la Sicilia sospendevano l’applicazione delle misure interdittive e ridimensionava la condanna alla sanzione pecuniaria ai danni dell’ex sindaco di Catania Enzo Bianco, 9 assessori della sua giunta e 5 componenti del collegio dei revisori dei conti per “avere contributo al verificarsi del dissesto finanziario del Comune di Catania, nel periodo compreso tra il 2013 e il 2018“.
La Procura regionale della Corte dei Conti – tramite il procuratore regionale Gianluca Albo e il sostituto procuratore generale Marcella Tomasi – ha presentato un ricorso sostenendo che il collegio giudicante ha applicato erroneamente la previsione delle misure interdittive per una presunta incompetenza del collegio adito con rito sanzionatorio.
Albo e Tomasi considerano “immotivata” la decisione del collegio giudicante di scorporare la sanzione pecuniaria da quella interdittiva. I magistrati contestano anche il ridimensionamento delle sanzioni pecuniarie ridotto a 5 volte la retribuzione mensile invece dei 10 mesi originariamente stabiliti dal giudice monocratico del rito sanzionatorio unitamente alla misura interdittiva di esclusione per 10 anni da ruoli elettivi o amministrativi di pubbliche funzioni. Misure e sanzioni integralmente riproposte dalla Pubblica Accusa ai danni dell’ex sindaco Bianco con gli ex assessori e i revisori contabili.
Il 16 settembre l’ex sindaco Bianco, la sua giunta in carica tra il 2013 e il 2018 e l’allora collegio dei revisori di conti dovranno comparire nell’ambito del procedimento per il buco di bilancio del Comune del capoluogo etneo.