Il sindaco di Castellammare del Golfo (TP), Nicolò Rizzo, è stato interrogato dai pubblici ministeri della Dda (Direzione distrettuale antimafia) alla Procura di Palermo. Il primo cittadino è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Cutrara” che ha portato a 13 arresti. Rizzo ha ricevuto un avviso di garanzia nella giornata di ieri. L’inchiesta che coinvolge Rizzo è relativa al clan di Castellammare del Golfo, piccolo centro del “feudo” del capomafia latitante Matteo Messina Denaro. Finisce in manette anche lo storico boss del clan, Francesco Domingo. I pm agli imputati contestano, a vario titolo, l’associazione mafiosa, il favoreggiamento, l’estorsione.
Domingo ha occultato delle armi in un suo fondo agricolo. L’attività di perquisizione – eseguita dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Sicilia, dalle unità addette alla ricerca di armi del Nucleo Cinofili di Palermo, dal 4° Reggimento Guastatori e dai Vigili del Fuoco con un escavatore – hanno portato alla luce armamento e munizionamento vario. Nascosti in un tubo in pvc, interrato sotto un cumulo di pietre, sono stati rinvenuti 2 fucili doppietta calibro 12 in buono stato di conservazione, 26 cartucce calibro 12 di varie marche e diametro di pallini e 10 proiettili calibro 38. Sotto altre pietre era stato nascosto un barattolo in vetro con altri 3 proiettili calibro 12. Il materiale trovato è stato immediatamente posto sotto sequestro.
Il primo cittadino di Castellammare del Golfo ha parlato al termine dell’interrogatorio al palazzo di giustizia di Palermo,
“Ero in un sonno profondo, tutto mi aspettavo tranne che questo – dice in merito all’arrivo dei Carabinieri a casa sua -. Leggete la mia storia è la mia prima esperienza, non ho mai ricevuto un avviso di garanzia. Il sindaco deve fare il sindaco, deve fare atti di indirizzo, la gestione compete ad altri settori. Ho chiarito in maniera dettagliata la mia posizione e per rispetto dell’istituzione che rappresento ma soprattutto di tutta Castellammare del Golfo, ribadisco di essere sereno poiché ho sempre lavorato in maniera trasparente nell’interesse esclusivo della mia città. Ringrazio i tanti che mi hanno manifestato solidarietà e continuo ad avere fiducia e grande rispetto per la Magistratura che sta appurando i fatti e poiché ci troviamo in una fase di indagine in cui vige il segreto istruttorio non mi è consentito poter dichiarare nulla in ordine ai fatti che sono stati oggetto dell’interrogatorio. Faremo chiarezza quando tutto terminerà, ci auguriamo prima possibile. Ho conosciuto il capomafia Francesco Domingo? Lo conosco di vista, è noto alle cronache giudiziarie ma non si è mai presentato in Comune”.
Il legale del sindaco, Giacomo Frazzitta, sostiene che i fatti risalgono al settembre 2019 e che non si tratta di atti riguardanti il Comune di Castellammare del Golfo. “Non ci sono contatti diretti – spiega Frazzitta – ad agevolare chicchessia. Il mio assistito ha risposto in maniera serena dando chiarimenti che nei prossimi giorni verranno anche documentati. La situazione è molto più serena rispetto a ieri – chiosa -, quando non conoscevamo le contestazioni”.