I carabinieri del Comando Tutela Lavoro – Nucleo Ispettorato del Lavoro di Catania, insieme ai militari del Comando Provinciale etneo, hanno arrestato due fratelli catanesi, un quarantanovenne e un quarantenne, ritenuti responsabili di sfruttamento del lavoro e violenza privata nei confronti dei propri dipendenti. Il fratello maggiore era titolare di una società agricola, il minore era socio e secondo le investigazioni, i due impiegavano 8 dipendenti tra cui stranieri, di nazionalità rumena, marocchina e tunisina, senza altri mezzi di sostentamento sfruttandoli e retribuendoli in maniera non conforme ai contratti collettivi nazionali e territoriali. Le vittime venivano pagate anche in modo sproporzionato in base alla quantità e qualità di lavoro prestato percependo 25 euro al giorno dovendo invece percepire 64 euro giornalmente. I lavoratori erano costretti a svolgere turni pesanti ed erano privi di ferie, riposi settimanali e indennità accessorie.
Il lavoro svolto, inoltre, violava la normativa in materia di sicurezza ed igiene. Le investigazioni nascono a seguito delle denunce di due cittadini rumeni, i quali erano sfruttati e anche costretti a vigilare sull’azienda, vivendo in un rudimentale fabbricato in condizioni igienico sanitarie precarie. I due sono stati poi allontanati violentemente e minacciati per futili motivi. I fratelli sono stati posti ai domiciliari e per loro è stata applicata la misura interdittiva della sospensione dall’esercizio dell’attività di impresa per un anno