Ludovico Balsamo, assessore alle attività produttive del Comune di Catania, interviene dopo le polemiche sorte per la location della Fiera dei Morti e la congestione stradale da questa procurata negli ultimi giorni.
“Le critiche costruttive sono sempre ben accette e motivo o spunto per migliorare – afferma -. Ma ormai è (cattiva) abitudine sui social contestare per il puro gusto di farlo e sulla base, spesso, di errate informazioni o non adeguata conoscenza dei fatti e delle cose, o improvvisarsi tuttologi (virologhi, meteorologi, esperti in materia ambientale o di viabilità) con una semplicità disarmante.
E anche in occasione della Fiera dei Morti ho assistito al solito vecchio ritornello: ‘Piove, governo ladro’, per il quale la colpa di qualsiasi cosa è sempre e comunque da imputare all’Amministrazione in carica.
Consapevole, quindi, di buttarmi a capofitto in una polemica già piuttosto accesa, vorrei spiegare le motivazioni, i fatti, le circostanze alla base della scelta della location, non solo e non tanto a difesa del mio operato, ma soprattutto per amore di verità.
Partiamo dal presupposto che il settore delle fiere è stato uno dei più colpiti dalla crisi economica indotta dalla pandemia: non dar luogo alla Fiera dei morti, anche quest’anno, avrebbe significato gettare sul LASTRICO tutti quegli ambulanti e fieristi che sono stati già messi duramente alla prova da due anni di fermo imposto.
Bisognava scegliere un luogo, ma (e magari questa circostanza è poco nota ai più) la scelta del parcheggio di Santa Sofia non è chiaramente fatta a tavolino dal sottoscritto, dalla Giunta o dal Sindaco, ma è frutto di una serie di valutazioni, riunioni e Conferenze di servizi che hanno visto coinvolti tutti gli enti competenti, ciascuno per il proprio ambito.
Ufficio del traffico urbano, vigili urbani, Università degli studi, Amts, protezione civile e FCE sono stati chiamati, per la terza volta, ad esprimere un parere e si sono espressi in maniera favorevole proprio in relazione a tale ipotesi, il parcheggio di Santa Sofia, giudicando invece, per svariate motivazioni, impraticabili le altre, prese in esame in precedenza.
L’Ex mercato ortofruttico, il parcheggio Fontanarossa e l’area antistante la piscina comunale di Nesima erano state giudicate, infatti, dalla stessa Commissione inadatte alla realizzazione dell’evento, per differenti motivi.
Chi pensa che dietro determinate scelte ci sia approssimazione o improvvisazione, spesso non ne conosce i retroscena, quanto lavoro svolgano gli uffici e con quali difficoltà (dettate anche da carenza di personale), quanti sopralluoghi e quante valutazioni siano state eseguite preliminarmente.
La congestione del traffico verificatasi, per un paio d’ore, nel pomeriggio del primo novembre in via Santa Sofia, e messa in evidenza, come consueto, sui social, è stata in realtà causata dagli automobilisti indisciplinati che hanno posteggiato le macchine in divieto di sosta o, peggio ancora, affidato le stesse a posteggiatori abusivi che, pur di incassare, hanno gestito anche doppie file, determinando il restringimento delle carreggiate.
Dopo l’emergenza alluvionale affrontata la scorsa settimana – spiega Balsamo -, lunedì è stato il primo giorno in cui i catanesi, in massa, hanno inteso trascorrere del tempo fuori casa e la fiera è stata presa letteralmente d’assalto. Avremmo dovuto presidiare meglio il percorso, non consentendo determinati comportamenti, ma il caos che, per alcune ore, si è verificato non ha nulla a che fare con la scelta della location in sé, bensì con una approssimativa gestione del traffico, causata da un insufficiente presidio del Corpo dei vigili urbani. Non intendo, con ciò, in alcun modo condannare quest’ultimo, reduce tra l’altro da una durissima settimana di doppi turni e straordinari, e con la comprensibile necessità di far rifiatare per qualche ora i propri uomini.
Quando affermo che il catanese, fortunatamente, non ha ancora del tutto percepito la gravità del dissesto finanziario del Comune, mi riferisco anche a questo: una città come la nostra dovrebbe avere il triplo delle unità di vigili urbani e certamente con un’età media differente da quella odierna, che si attesta in media sui 60 anni. Con immensa fatica siamo riusciti ad indire un concorso per 20 unità di vigili, che certamente ha alleviato le sofferenze del Corpo, ma sarebbe stato necessario, lo ribadisco, un concorso per almeno 500 unità, cosa che l’Ente in dissesto non può e non potrà fare ancora per un considerevole lasso di tempo, fino a risanamento compiuto.
Le medesime difficoltà del Corpo dei vigili urbani vengono sperimentate da altre Direzioni, come la mia, la quale, nonostante sia dotata ormai di un organico ridotto al lumicino, continua ad erogare servizi, tentando di sopperire alla mancanza di programmazione che da sempre affligge il nostro Comune. Programmazione che auspico veda la luce prima della fine del mandato e che sarà, per il sottoscritto e per questa Amministrazione, motivo di grande orgoglio.
Già da ieri (2 novembre n.d.r.), comunque, sono state predisposte tre pattuglie di vigili lungo il percorso dell’evento, che sta riscuotendo un notevole successo, dando fiato alla categoria degli ambulanti. Continueremo a dare il massimo impegno, come sempre, e con la consapevolezza di quanto sia difficile ottenere, ogni volta, risultati eccellenti. I cittadini, tuttavia, possono e devono comprendere che tanto dipenderà da loro: Catania riuscirà a risorgere solo con qualche critica, gratuita, in meno e con tanta collaborazione attiva in più.
E proprio per questo motivo mi rivolgo direttamente ai miei concittadini, utilizzando i social anziché la stampa.
Ritengo di gran lunga più importante informare chi magari ha ancora voglia e curiosità di capire come vadano davvero le cose – conclude l’assessore -, piuttosto che prestarmi ancora a sterili ed inutili polemiche spesso fomentate ad arte dai giornalettai”.