Catania: Cavalla maltrattata salvata dalla polizia, denunciato un 67enne

Una cavalla tenuta in condizioni di grave maltrattamento è stata salvata dalla polizia a Catania, mentre il suo proprietario, un uomo di 67 anni, è stato denunciato per maltrattamento di animali. L’operazione è avvenuta nell’ambito di un servizio di prevenzione e repressione delle corse clandestine e della macellazione illegale condotto dalla squadra a cavallo della polizia.

L’intervento è scattato in via Palermo, dove era stato segnalato un intenso odore di letame proveniente da uno stabile. Giunti sul posto, gli agenti hanno rintracciato il proprietario, il quale ha aperto un box abusivo fatiscente, adibito a stalla, privo di luce e acqua. All’interno, la cavalla è stata trovata in condizioni igienico-sanitarie pessime: sporca, denutrita e senza alcuna disponibilità di cibo o acqua. Il ricovero, inoltre, risultava privo di aperture per la ventilazione, aggravando ulteriormente la situazione dell’animale.

Sul posto è intervenuto anche un medico veterinario del dipartimento di prevenzione dell’Asp di Catania, che ha certificato le precarie condizioni di salute della cavalla e l’assenza di qualsiasi forma di tracciabilità, poiché priva di microchip. Inoltre, non era mai stata sottoposta ai controlli sanitari obbligatori per l’anemia infettiva equina. Per queste violazioni, il servizio veterinario ha elevato sanzioni per un totale di circa 4.000 euro.

Durante l’ispezione, gli agenti hanno rinvenuto all’interno dello stabile mannaie, coltelli insanguinati e ganci in acciaio, strumenti tipicamente utilizzati per la macellazione clandestina. La presenza di questi oggetti, unita al degrado in cui veniva tenuto l’animale, ha fatto ipotizzare che la cavalla fosse destinata alla macellazione illegale.

L’intervento della polizia ha evitato il peggio, permettendo il sequestro dell’animale, che è stato affidato a un’associazione specializzata. Ora la cavalla potrà trovare una nuova vita, impiegata in attività ludico-ricreative con bambini e ragazzi.

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