Catania, notte di fuoco sull’Etna: gli ultimi aggiornamenti

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Si rianima l’Etna nel cuore della notte. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha diffuso diversi aggiornamenti sull’attività del vulcano catanese.

Ore 03:11 (01:11 UTC) – “A partire dalle ore 00:21:40 UTC circa si registra una ripresa dell’attività stromboliana al CSE con emissione di cenere che si disperde in direzione E. Alle ore 00:34:59 l’attività si è intensificata. Il fenomeno è ancora in corso. Dal punto di vista sismico l’ampiezza media del tremore vulcanico ha mostrato un repentino incremento attestandosi su valori alti. Le sorgenti del tremore sono localizzate in prossimità del Cratere di SE ad una profondità di circa 2.5 km s.l.m.. Il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è basso. I segnali delle reti di monitoraggio delle deformazioni GNSS e clinometrica non mostrano allo stato attuale variazioni significative. Esclusivamente una lieve variazione di trend è visibile alla stazione clinometrica di Cratere del Piano”.

Ore 03:17 (01:17 UTC) – “L’attività stromboliana descritta nel comunicato precedente è passata a fontana di lava”.

Ore 04:30 (02:30 UTC) – “Si osserva una piccola colata di lava che si attesta lungo il fianco del CSE, in direzione SO. Continua l’attività di fontana. Il modello previsionale indica la dispersione della nube eruttiva in direzione E. Dal punto di vista sismico continua l’incremento dell’ampiezza del tremore vulcanico su valori molto alti, la sorgente del tremore si pone in prossimità del cratere di Sud-Est ad una profondità di circa 2,5 km s.l.m. Il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è basso. I dati della rete GNSS non mostrano variazioni significative, mentre la rete clinometrica mostra modeste variazioni (circa 0.2 microradianti) visibili maggiormente alle stazioni sommitali“.

Ore 07:16 (05:16 UTC) – “L’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est (CSE) si è conclusa. La colata lavica che si espandeva in direzione SO sembra essere poco alimentata. Dal punto di vista sismico l’ampiezza del tremore vulcanico è in decremento, attestandosi attualmente su un livello medio. Le sorgenti del tremore sono localizzate in prossimità del Cratere di SE ad una quota di 2800-2900 m sopra il livello del mare. Il numero degli eventi infrasonici è basso. L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (pari a circa 1.0 microradianti) registrati alle stazioni sommitali. I dati della rete GNSS nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative”.

Ore 14:32 (12:32 UTC) – “La colata che si dirigeva verso SO non è più alimentata e i fronti lavici si sono fermati a quota 2800 m s.l.m. circa. Dal punto di vista sismico è continuato il progressivo decremento dell’ampiezza media del tremore vulcanico che si mantiene attualmente su livelli bassi. Le sorgenti del tremore sono localizzate in prossimità del Cratere di SE ad una quota di 2800 2900 m sopra il livello del mare. Il tasso di occorrenza degli eventi infrasonici è basso. Dalla fine della fase parossistica, i dati della rete di monitoraggio clinometrica non hanno evidenziato ulteriori variazioni significative. In particolare, i segnali clinometrici tendono a riprendere il caratteristico andamento pre-fontana. I dati della rete GNSS non mostrano variazioni significative. Ulteriori aggiornamenti verranno tempestivamente comunicati”.

Fonte foto: INGV

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