Catania, nuova attività sull’Etna

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, comunica aggiornamenti su una nuova attività stromboliana dell’Etna.

29/08/2021 ore 16:29 (14:29 UTC) – “Alle ore 15:25 locali è ripresa l’attività stromboliana al cratere di Sud-Est. Dalle ore 12.00 UTC si nota un significativo aumento dell’ampiezza del tremore, che raggiunge valori alti. Questo fenomeno è seguito anche da un aumento dell’attività infrasonica, con circa un evento al minuto. Le sorgenti del tremore vengono localizzate a SE del cratere SE, ad un livello di circa. 3000 s.l.m. Nelle ultime ore non si registrano variazioni significative delle deformazioni alle reti GPS e tilt”.

Ore 17:58 (15:58 UTC) – “Alle 15:45 GMT si registra un incremento dell’attività stromboliana con passaggio a fontana di lava. Si nota un ulteriore aumento dell’ampiezza del tremore, che raggiunge valori alti. Aumento anche dell’attività infrasonica, sia per quanto riguarda la frequenza e l’ampiezza dei segnali. Le sorgenti del tremore vengono localizzate a SE del cratere SE, ad un livello di circa. 3000 s.l.m. Le ultime localizzazioni degli eventi infrasonici ricadono a S del cratere SE. Dal punto di vista delle deformazioni si evidenziano solo leggere variazioni di pochi decimi di microradianti alle stazioni clinometriche sommitali”.

Ore 20:27 (18:27 UTC) – “Continua l’attività esplosiva ai crateri sommitali Sud-Est. Questa attività ha prodotto due flussi lavici uno in direzione Valle del Bove e un altro in direzione Sud-Ovest, quest’ultimo ha circondato Monte Frumento Supino. I fronti dei flussi sono ancora attivi. Inoltre si aggiunge che la ricaduta di cenere e lapilli ha interessato i comuni di: Milo, Sant’Alfio, Giarre, Fornazzo”.

Ore 22:37 (20:37 UTC) – “L’attività esplosiva al CSE è cessata. I flussi lavici sono in raffreddamento. L’ampiezza del tremore attualmente risulta su livelli medio-alti. Le sorgenti del segnali vengono localizzate a SE del cratere SE. L’attività infrasonica è essenzialmente cessata. Si sono esaurite le deformazioni del suolo registrate alla rete clinometrica che ha evidenziato, durante la fontana di lava, variazioni fino a circa 2 microradianti alla stazione di Cratere del Piano (ECP)“.

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