Nuova attività sull’Etna. L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Osservatorio Etneo, ha comunicato diversi aggiornamenti sul vulcano catanese.
Ore 20:41 (UTC) – “In seguito ad una parziale visibilità della zona sommitale, si è osservato che continua la colata lavica lungo la parete della Valle del Bove e l’attività esplosiva al Cratere Sud-Est. L’ampiezza del tremore è stazionaria su livelli medi. Le sorgenti del segnale vengono localizzate vicino ai crateri centrali ad una profondità tra 1500 e 2000 s.l.m. L’attività infrasonica risulta bassa. I segnali dalle reti di monitoraggio delle deformazioni GNSS e clinomentrica non mostrano variazioni significative in atto”.
Ore 06:34 (UTC) – “L’ampiezza del tremore è in aumento, raggiungendo la soglia di livello alto. Le sorgenti
del segnale vengono localizzate sotto il cratere Sud-est ad una profondità di circa 2500 m s.l.m. L’attività infrasonica è in aumento, al momento con 1-2 eventi al minuto. Continua l’attività esplosiva al Cratere Sud-Est. Il modello previsionale indica la dispersione della nube eruttiva in direzione ENE”.
Ore 06:54 (UTC) – “A integrazione del precedente comunicato numero 234 si comunica che i dati della rete GNSS non mostrano variazioni significative, mentre la rete clinometrica mostra un cambiamento di trend in concomitanza con l’attività in corso”.
Ore 08:15 (UTC) – “Si registra un incremento dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est con emissione di cenere. Il modello previsionale indica la dispersione della nube eruttiva in direzione ENE. L’ampiezza del tremore è in continuo aumento a livelli alti.
Le sorgenti ricadono nell’area del cratere di SE ad una profondità di 2500slm.
Continua l’attività intesa infrasonica
I dati della rete GNSS non mostrano variazioni significative, mentre la rete clinometrica mostra modeste variazioni (inferiori a 0.1 microradianti) in concomitanza con l’attività
in corso”.
Ore 08:35 (UTC) – “L’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est è passata a fontana di lava. Il modello previsionale indica la dispersione della nube eruttiva in direzione ENE. Continua l’aumento del tremore che raggiunge il secondo livello di allarme.
Le sorgenti ricadono sempre nell’area del cratere del SE ad una profondità di 2800 slm. Continua l’intensa attività infrasonica“.
Ore 10:36 (UTC) – “L’attività di fontana di lava al Cratere di Sud-Est si è conclusa. Continua l’attività stromboliana. Da personale INGV presente su terreno, viene segnalata ricaduta di prodotti centimetrici in località Vena e di cenere a Milo e Piedimonte. A causa delle copertura nuvolosa l’osservazione dell’attività in corso è molto limitata e discontinua. Il modello previsionale indica la dispersione della nube eruttiva in direzione ENE. L’ampiezza del tremore risulta in diminuzione pur rimanendo ancora a valori alti. Le sorgenti vengono localizzate in vicinanza al cratere Sud-Est ad una profondità di 2800 s.l.m. L’attività infrasonica è in calo. L’analisi dei dati clinometrici per l’evento parossistico ha mostrato variazioni in diverse stazioni, con valori massimi cumulati (inferiori a 3.0 microradianti) registrati alla stazione di Cratere del Piano (ECP). I dati della rete GNSS (HF) nelle ultime ore non hanno mostrato variazioni significative”.
Ore 12:50 (UTC) – “È diminuita l’attività Stromboliana al Cratere di Sud-est. Si osservano sporadiche esplosioni con debole emissione di cenere. Il modello previsionale indica la dispersione della nube eruttiva in direzione ENE. A causa della copertura nuvolosa l’osservazione dell’attività è molto limitata. L’ampiezza del tremore è diminuita arrivando a livelli medi. Anche l’attività infrasonica è ulteriormente diminuita. Le sorgenti del tremore vengono localizzate sotto il cratere Sud-Est ad una profondità di 2500 s.l.m dalla fine della fase parossistica i dati delle reti di monitoraggio delle deformazioni GNSS e clinometrica non evidenziano ulteriori variazioni significative. In particolare, i segnali clinometrici tendono a rientrare verso valori registrati pre-fontana”.