Ventuno Comuni della provincia di Catania si aggregano in Area Funzionale Urbana (FUA), nel presupposto che una forte e ampia collaborazione a livello locale sia necessaria per affrontare le sfide in ambito ambientale, sociale ed economico del territorio urbano e metropolitano.
I Sindaci dei Comuni interessati si sono riuniti a Palazzo della Cultura coordinati dalla Direzione Politiche Comunitarie del Comune di Catania, attore capofila, hanno tracciato le linee guida per una strategia unica e integrata.
Nel corso dell’incontro si è discusso di quale forma giuridica utilizzare per la coalizione, delle risorse realmente destinate dalla Regione, di quale modello di governance da adottare, della tipologia di interventi da attuare e della necessità che la Regione attivi nuove risorse di Capacity Building per ottemperare al programma. I Comuni che fanno parte della FUA di Catania sono: Acireale, Aci Bonaccorsi, Aci Castello, Aci Catena, Aci Sant’Antonio, Belpasso, Camporotondo Etneo, Catania, Misterbianco, San Pietro Clarenza, Motta Sant’Anastasia, Gravina di Catania, Mascalucia, San Giovanni La Punta, San Gregorio, Sant’Agata Li Battiati, Tremestieri Etneo, Valverde, Viagrande, Pedara, Trecastagni.
Gli obiettivi principali delle FUA riguardano la riqualificazione e rigenerazione urbana anche in risposta al contrasto al disagio socio economico e abitativo; la creazione di nuove attività economiche e culturali, anche attraverso il supporto del settore dell’ICT, con ricadute sul sistema turistico, e la rivitalizzazione di quelle esistenti; le tematiche della sostenibilità in riferimento ai cambiamenti climatici e alla transizione verso un’economia circolare; la digitalizzazione dei servizi e, più in generale, l’incremento dei servizi ai cittadini compresa la mobilità urbana sostenibile.
“Le politiche urbane sono al centro dell’Europa da anni – ha dichiarato il Direttore delle Politiche Comunitarie del Comune di Catania, Fabio Finocchiaro –. La strategia Europa 2020 prevede che le città assumono un ruolo sempre più cruciale nel contesto europeo, dal momento che è proprio nei centri urbani che si concentrano le principali aspettative in termini di risposte innovative e sostenibili. L’Europa – ha proseguito il rappresentante del Comune – punta su una dimensione urbana e territoriale più forte, con forme di governance che migliorino la progettazione integrata degli investimenti, attraverso una pianificazione strategica e coordinata a lungo termine. In questo senso il FUA rappresenta un’opportunità unica e ci auguriamo che la Regione ci metta in condizioni di poter realizzare tutto questo con adeguate e aggiuntive risorse umane ed economiche”.
In Sicilia le FUA in tutto sono nove: 3 FUA metropolitane (61 comuni 1.912.203 residenti) in cui si concentrano i servizi di rango superiore e le imprese dei settori ad alta tecnologia (Catania 6,8%, Palermo 3,5%, Messina 2,0%) e 6 FUA medie, (41 comuni e 1.070.688 residenti) che mostrano un’alta incidenza di imprese manifatturiere (16,9%) e turistico/ricettive (5,0%).