Gli impianti di depurazione del territorio catanese non sono adeguati, situazione che si rivela dannosa per l’ambiente. La denuncia arriva dal Procuratore di Catania, Carmelo Zuccaro, nel corso di un’audizione relativa al tema della depurazione delle acque reflue in Sicilia.
“In provincia di Catania, e in particolare nel nostro territorio, i danni ambientali sono provocati dalla insufficienza, dalla inadeguatezza del sistema di depurazione. Nel territorio di questa Procura ricadono 15 procedure di infrazione. Questo sistema provoca per la sua inadeguatezza danni ambientali di portata rilevante e l’unico modo per evitarli sarebbe di procedere a finanziamenti e progettazioni adeguate di opere pubbliche che non sono invece mai state portate a compimento. Si avverte frustrazione da parte del mio ufficio per quelli che sono i limiti di un intervento repressivo di carattere penale in un sistema che certamente è particolarmente inficiato proprio dall’inadeguatezza e dalla vetustà degli impianti per poter prevenire quei rischi e quei danni ambientali che invece la normativa di cui noi dovremmo assicurare la vigilanza è chiamata ad impedire. La Procura di Catania ha potuto istituire dei procedimenti penali, alcuni significativi altri di minore rilevanza, che interessano soprattutto il reato di inquinamento ambientale di imprese industriali che scaricano nelle acque reflue senza una preventiva attività di filtraggio. Quello che a mio avviso è più rivelante, con la premessa che si tratta di un’attività che è coperta dal segreto istruttorio, è l’azione penale che interessa gli amministratori e funzionari del Comune di Motta Sant’Anastasia. Al di là dell’impianto di depurazione è proprio il sistema fognario di una città come Catania e di tutto il suo hinterland, vecchissimo e compromesso negli anni, a cui non si è posto rimedio. Un sistema fognario che si basa su due grosse condutture, una delle quali è il cosiddetto allacciante, progettato negli anni ’50 e che presenta criticità”.