Cassonetti dati alle fiamme a Catania dopo l’emergenza rifiuti dovuta al blocco della discarica lentinese. Ersilia Saverino, presidentessa dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico, è intervenuta sulla vicenda.
“Non era difficile prevedere che con il blocco della discarica di Lentini si sarebbe presto degenerato in un accumulo incontrollato dei rifiuti e negli episodi incresciosi di queste ore – afferma -. Gli interventi tardivi e comunque emergenziali forse potranno tamponare la situazione ancora per qualche tempo, ma è evidente che bisogna trovare soluzioni di lungo termine, recuperando il colpevole ritardo di questi anni. Nel frattempo è fondamentale fermare questa sequenza di atteggiamenti criminali che stanno riducendo ad una montagna di cenere moltissime oasi ecologiche della città. I cassonetti dati alle fiamme a Librino rappresentano uno scenario preoccupante che sta riguardando anche gli altri quartieri di Catania. Roghi che mettono seriamente a rischio la salute e la pubblica incolumità. Dopo il proliferare delle discariche abusive, come presidentessa dell’Assemblea Provinciale di Catania per il Partito Democratico, ritorno a parlare di una questione che ha sempre colpito il capoluogo etneo ma che, negli ultimi giorni, si è trasformata in una vera e propria urgenza a salvaguardia di un territorio a forte vocazione turistica e culturale. La Regione ha tutti i poteri per affrontare in modo serio e definitivo il problema senza scaricare sui sindaci anche questa drammatica emergenza. I problemi legati alla scarsa percentuale di raccolta differenziata e al proliferare delle discariche abusive in tutta la città di Catania sono evidenti. Carenze e disagi che comunque non autorizzano questo tipo di atteggiamenti delinquenziali. La sottoscritta Ersilia Saverino esprime profonda preoccupazione e ribadisce che per un problema di tale portata servono misure drastiche. Le montagne di spazzatura che si accumulano ai quattro angoli delle strade attirano topi e insetti di ogni tipo. Potenziamento dei controlli, mappatura delle aree a rischio e un sistema di videosorveglianza sono le prime soluzioni per evitare, quantomeno – conclude -, che Catania finisca affogata sotto un mare di rifiuti o circondata da una fascia di cassonetti dati alle fiamme i cui danni sono ingenti e a pagare, come sempre, sarà la nostra comunità“.