Coronavirus in Sicilia, gli aggiornamenti dell’assessore reg. alla Salute

Ruggero Razza, assessore alla Salute della Regione Siciliana, ha diffuso gli aggiornamenti in merito alla situazione che si sta vivendo nell’isola a causa del Covid-19. Attraverso una diretta Facebook ha parlato del numero dei casi positivi in Sicilia, attualmente 596, sottolineando che in percentuale non è un numero esoso.

Bisogna fare il tampone alla fine del termine dell’isolamento domiciliare per chi è arrivato dal Nord, devono comportarsi allo stesso modo i familiari conviventi di coloro che sono giunti in Sicilia. È necessario che i soggetti positivi comunichino le generalità dei propri familiari perché i Comuni, il Dipartimento di Prevenzione, la trasmissione che viene curata dall’Asp alle Prefetture ci devono consentire di avere una mappatoria territoriale. Tanti cittadini hanno apprezzato le misure assunte ma ho letto anche che parecchi giuristi si sono interessati nel comprendere quale sia il potere e se la Regione può intervenire con delle misure con ordinanza. Intanto ritengo particolarmente ridicolo, in un momento come questo mentre in mezza Italia muoiono centinaia di persone al giorno, che ci si interroghi non sulla opportunità delle misure ma su chi le debba assumere. Questo è significativo probabilmente di non aver ben compreso il momento che si sta vivendo. Poi comunico a tutti che il Tribunale Amministrativo regionale della Campania con un proprio provvedimento ha stabilito la legittimità delle ordinanze dell’autorità regionale che sono fondate su dati di natura epidemiologica. Significa che se cresce il contagio in una particolare area del territorio o in più zone l’autorità sanitaria e regionale, comunicandolo ovviamente in una cornice nazionale guai se non si comunicassero i dati quando si parla di emergenza sanitaria, deve avere ed ha il diritto di porre delle misure di maggiore contenimento. Stessa scelta che abbiamo fatto noi per quanto riguarda l’aumento del numero dei tamponi. Stamattina ho firmato l’avviso pubblico che consente anche alla rete dei lavoratori privati di avere un numero maggiore di tamponi (in primis per i sanitari e per chi rientra dal Nord). Continuiamo a sentire la Protezione Civile nazionale perché ci sono delle tecnologie che devono essere consegnate. Ci sono mascherine e dispositivi che devono essere dati a tutto il personale sanitario. Il mio grazie nei loro confronti è enorme in un abbraccio che quasi commuove perché tantissimi professionisti fanno delle difficoltà la loro ragione di impegno. Dobbiamo dire a noi stessi di rispettare in maniera adeguata ogni regola e di poter tenere comportamenti che siano funzionali al contenimento del contagio”.

Condividi

Articoli Correlati

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.