Gianni Rezza, capo del Dipartimento Malattie Infettive dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss), ha fatto il punto della situazione riguardo all’emergenza Covid-19 nel corso della trasmissione Agorà su Rai 3.
“Mi sembra che ci sia una pressione talmente forte che sembra quasi che siamo in Fase 2 già ora, non si parla di altro. Attualmente siamo ancora in Fase 1. Qualsiasi attività che riprenda deve essere fatta nel massimo della sicurezza. C’è un gran parlare di Fase 2, sembra che tutti facciano a gara per dire che le cose vanno meglio e che quindi bisogna passare alla Fase 2. Ci rendiamo conto che un Paese non può reggere un lockdown completo per oltre 2-3 mesi. Quindi è chiaro che si parli di riapertura delle attività produttive. Ieri c’erano più di 500 morti ancora e i casi sono ancora tanti”.
“Riapertura? Dovrebbe essere graduale e tenere conto delle misure di distanziamento sociale oltre che della preparazione delle singole aree del Paese. La politica deve decidere qual è il rischio accettabile”.
“Vacanze? Forse saranno scaglionate, non ci sarà il Ferragosto che c’è sempre stato, ci sarà distanziamento degli ombrelloni. Ci si inventerà un modo creativo, ma in qualsiasi caso spero gli italiani possano fare le vacanze. Ce lo meritiamo tutti. È presto per dire come si comporterà questo virus nel periodo estivo ma qualsiasi cosa si faccia bisognerà rispettare misure di distanziamento. Probabilmente continuerà a circolare finché non ci sarà una immunità di gregge creata dal vaccino. Misure che non definirei Fase 2 ma Fase 1bis? Nei posti pubblici prevederei anche qualsiasi forma di barriera fisica di fronte alla bocca. L’uso di mascherine non elimina comunque la necessità di distanziamento fisico, che rimane la misura principe che si possa prendere”.