Coronavirus, sindaco di Siracusa: “Non tutti i siciliani sono Cateno De Luca e la pensano come lui”

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Il sindaco di Siracusa, Francesco Italia, ai microfoni di Radio Cusano Campus ha criticato la protesta portata avanti dal collega, Cateno De Luca, primo cittadino di Messina.

Non tutti i siciliani la pensano come Cateno De Luca. Certamente non quei padri, quelle madri, quei figli che sono stati separati dal Coronavirus e che adesso si trovano in situazioni al limite. Ho appena ricevuto la telefonata di 20 lavoratori che arrivano dalla Puglia, hanno lavorato due mesi a Villa San Giovanni e adesso sono bloccati lì. Non ci sono alberghi aperti, non hanno più lavoro e adesso chiedono di tornare al proprio domicilio dove chiaramente dovranno fare la quarantena”.

“Non tutti condividiamo alcune affermazioni. Io sono stato tra i primi a dire che andava chiuso tutto, ma non ci dobbiamo dimenticare che nelle emergenza l’unica cosa che non dobbiamo fare è dividerci e puntare il dito contro quell’istituzione o quell’altra. Se alcuni nostri concittadini sono in un luogo in cui non hanno una dimora, un lavoro, bisogna aiutarli. Dobbiamo richiamare i nostri cittadini a quei sentimenti di altruismo e di generosità, non sono l’odio e l’egoismo che possono prevalere in momenti come questo”.

“È giusto controllare che vengano rispettate le norme, però non trasformiamo questa già grave crisi in un’occasione di disgregazione della nostra società. Io non ho soluzioni, c’è però qualcosa che mi guida e sono i miei valori, i valori della nostra Costituzione, il buonsenso e l’umanità. Ho assoluta percezione dei rischi che stiamo correndo, tant’è vero che fui il primo a dire di chiudere tutto. Non sono uno che la prende alla leggera. Dico semplicemente che ci sono valori e regole a volte anche non scritte di solidarietà umana di cui non ci dobbiamo dimenticare”.

“Sindaco De Luca? Non ci siamo sentiti. Ciascuno ha il proprio modo di valutare, affrontare e ciascuno si comporta come ritiene più in linea con il proprio stile e i propri valori. Ognuno ha il proprio senso dello Stato. Io non mi sognerei neanche in 3-4 vite di mandare a quel paese il ministero dell’Interno. Non mi sogno in un momento come questo di andare in tv e sparare a zero su un governo che sta affrontando una delle peggiori crisi degli ultimi 100 anni” conclude Italia.

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