Corruzione a Favignana, annullati domiciliari per ex sindaco Pagoto

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Il gip di Trapani ha revocato gli arresti domiciliari nei confronti dell’ex sindaco di Favignana, Giuseppe Pagoto. L’uomo era stato arrestato dai finanzieri nell’ambito dell’operazione “Aegades” per corruzione, falso e turbativa d’asta. Il politico, dimessosi lo scorso 17 luglio, è stato sottoposto all’obbligo di dimora nei comuni di Erice, Trapani e Valderice. Il gip, inoltre, ha annullato gli arresti domiciliari per l’ex vicesindaco Enzo Bevilacqua, (riformulata l’accusa di corruzione in abuso d’ufficio) sottoposto all’obbligo di dimora nei tre comuni.

Al centro dell’indagine della Procura di Trapani la gestione del Comune, il sistema di approvvigionamento idrico e un sistema corruttivo politico-affaristico basato sull’asservimento della funzione elettiva e pubblica a interessi meramente personali, elettorali ed economici, con gravi conseguenze in termini di abusivo dispendio di risorse pubbliche. Pagoto si era avvalso della facoltà di non rispondere nel corso dell’interrogatorio di garanzia. Tuttavia le dimissioni presentate in Consiglio hanno comportato l’alleggerimento della misura cautelare.

Rimane ai domiciliari il comandante dei Vigili Urbani, Filippo Oliveri. Sono 24 gli indagati. La Guardia di Finanza ha accertato un accordo corruttivo tra il sindaco, il vicesindaco pro tempore e un assessore del comune di Favignana con i responsabili e i dipendenti di due società che avevano ottenuto dal Ministero della Difesa la gestione della fornitura di acqua potabile, con navi cisterna, nelle isole minori. Il danno erariale ammonta a circa 2 milioni di euro.

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