Un calo dell’attenzione relativamente alle misure per evitare la diffusione del Covid-19 e le eventuali riaperture spaventano diversi esperti che temono le conseguenze di una risalita dei contagi. “È fondamentale continuare a rispettare le regole. Se la situazione attuale verrà intesa come un liberi tutti è evidente che da metà maggio in poi ci saranno dei cambiamenti. Mai come adesso deve emergere il concetto di alleanza tra politica, servizi sanitari e comportamenti dei cittadini perché questa è una fase molto delicata. Se dovesse ripartire la curva rischiamo di giocarci la stagione estiva“. Lo ha dichiarato Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe, parlando ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” in onda su Radio Cusano Campus.
“Tra rischio ragionato e calcolato – prosegue Cartabellotta – c’è una sostanziale differenza: il primo è una valutazione di tipo politico. Draghi ha sottolineato che questo si fonda su un presupposto fondamentale: il rispetto delle basilari regole anticontagio deve continuare. È giusto che la politica faccia la sintesi tra l’andamento della pandemia, il diritto alla salute e la libertà dei cittadini. Il quadro oggettivo è abbastanza netto. La circolazione del virus è ancora molto rilevante, i ricoveri stanno scendendo (si sono ridotti quasi del 20% in 11 giorni) però in area critica e in terapia intensiva la discesa è più lenta e abbiamo ancora regioni che sono oltre la soglia critica. Dobbiamo essere consapevoli che le riaperture stanno avvenendo sul filo del rasoio. Almeno per le prossime tre settimane avremo una riduzione dei nuovi casi e delle ospedalizzazioni. Poi però, quando torneremo al colore giallo, se da un lato ci può essere un pizzico di ottimismo per l’arrivo della stagione estiva, è altrettanto chiaro che aumentando i contatti sociali si rischia di far risalire la curva. Con questo numero di positivi, immaginare di arrivare in poco tempo alla soglia di 50 casi per 100mila abitanti come incidenza settimanale è sostanzialmente impossibile. Sicuramente entro la metà di giugno riusciremo a mettere in sicurezza anziani e fragili, ma questo avrà un aspetto prevalente sulle ospedalizzazioni, non sulla circolazione del Covid-19. Quello del governo è stato anche un gesto di fiducia nei confronti degli italiani, l’importante è sottolineare che non è un liberi tutti”.