Il virologo Andrea Crisanti, direttore del Dipartimento di medicina molecolare dell’Università di Padova, è certo che geolocalizzare i soggetti nei luoghi pubblici potrebbe giovare a sconfiggere il contagio del Coronavirus.
Inevitabilmente però infiammano le polemiche sull’argomento.
“Serve il giusto compromesso – dice ad Agorà su Rai 3 il professionista -. Questo è stato trovato in Inghilterra: ogni volta che una persona entra in un cinema, in uno stadio, in un ristorante in pratica in un luogo pubblico, scannerizza un codice QR e immediatamente si sa che è stata lì. Non è una geolocalizzazione continua, in ogni singolo istante. È un compromesso che non mi pare una grande deroga al diritto di privacy. Nel momento in cui uno paga con la carta di credito, o con App o con qualsiasi altro strumento, è chiaro che in quel momento già delega tutti i suoi diritti di privacy. Noi siamo continuamente tracciati per fini commerciali. La privacy è il recinto legislativo attraverso il quale le grandi compagnie gestiscono il loro business. Sarei dell’idea di scardinare questa cosa, di abolire la privacy, perché è il solo modo per rompere questi monopoli”.