Dopo due mesi dal Decreto che prevede l’obbligo vaccinale contro il Coronavirus per i professionisti del mondo della sanità, vengono adottati i primi provvedimenti nei confronti degli operatori del settore non vaccinati. La notizia è confermata dal presidente della Federazione nazionale degli ordini dei medici, Filippo Anelli, che è intervenuto ai microfoni dell’ANSA.
“Abbiamo dato oggi (ieri n.d.r.) indicazioni a tutti gli ordini territoriali che, in presenza di un accertamento da parte della Asl di operatori sanitari e medici non vaccinati, si provveda ope legis alla sospensione del medico e alla sua attività finché lo stesso non avrà effettuato la vaccinazione anti-Covid e comunque non oltre il 31 dicembre”. La norma, quindi, attribuisce “all’Azienda sanitaria l’accertamento della mancata osservanza dell’obbligo vaccinale dalla quale discende la sospensione ex lege dall’esercizio della professione sanitaria e dalla prestazione dell’attività lavorativa. L’accertamento viene comunicato dalla Asl all’interessato, al datore di lavoro e agli Ordini professionali perché ne prendano atto e adottino i provvedimenti e le misure di competenza. La sospensione è comunicata immediatamente all’interessato dall’Ordine professionale. Da quanto sopra esposto emerge con chiarezza che una volta ricevuto l’atto di accertamento della Asl l’Ordine e, nello specifico, la competente Commissione d’Albo deve adottare tempestivamente delibera di Commissione avente carattere di mera presa d’atto della sospensione del professionista interessato riportando l’annotazione relativa nell’Albo“.
L’Ordine, inoltre, “deve dare comunicazione all’interessato degli effetti che dall’atto di accertamento della Asl discendono che consistono nella sospensione temporanea dall’esercizio della professione fino all’assolvimento dell’obbligo vaccinale o comunque non oltre il 31 dicembre 2021. Nella comunicazione succitata dovrà inoltre essere evidenziato che nei confronti del provvedimento di sospensione è ammesso unicamente ricorso amministrativo al Tar nei termini di 60 gg. dalla data di notifica“.
I professionisti del settore che ancora oggi non si sono sottoposti al vaccino anti-Covid-19 sono il 2,3% di oltre 1,9 milioni di operatori sanitari attivi in Italia. Ora gli Ordini professionali, gli ospedali e le Rsa forniscono i nominativi di tutti i medici e gli infermieri che hanno rifiutato la vaccinazione.