All’indomani del Vaccine Day e ancora nel pieno della seconda ondata, la redazione di Antenna Uno Notizie ha voluto affrontare l’argomento Coronavirus con il dott. Pino Liberti, commissario ad acta dell’Asp di Catania per l’emergenza Covid-19.
“Durante la prima ondata siamo arrivati al massimo a 800 soggetti positivi individuati, questa volta abbiamo toccato punte di 11.000. La muscolarità e le difficoltà con cui ci siamo dovuti scontrare sono state ben diverse rispetto alla prima ondata. Tuttavia dopo un paio di settimane in cui ci sono state problematiche legate sia all’individuazione di posti letto sia a un tracciamento che non poteva essere così rapido come durante la prima ondata, il sistema si è assestato, non ci sono state più criticità negli ospedali, dove nessuno ha avuto negato un posto letto, ma soprattutto si è raggiunta una rapidità, credo forse unica in Italia: riusciamo adesso a consegnare i referti entro 30 ore, quindi il cittadino che esegue un tampone in 30 ore ha il risultato. È un obiettivo straordinario raggiunto ed è dovuto al fatto che da un lato abbiamo utilizzato, dentro i laboratori e le nostre strutture, degli informatici che ci hanno consentito di avere i dati in tempo reale, dall’altro lato abbiamo distrettualizzato le attività. Ciò significa che tutto quello che si faceva al centro e che riguardava anche l’hinterland catanese, oggi si fa direttamente nell’hinterland, quindi ogni distretto ha il suo personale che fa il contact tracing, il tracciamento, i provvedimenti di inizio e di fine isolamento. La distrettualizzazione immaginata a inizio novembre oggi funziona benissimo. Io sono passato da avere 200-250 mail di protesta al giorno ad avere la mia mail desolatamente vuota. Sono estremamente felice per questo.
L’Italia, come tutta Europa e forse come tutto il mondo, ha considerato la giornata di ieri un punto d’inizio importantissimo perché se c’è un modo per liberarsi da questo incubo è raggiungere una immunità di massa, di gregge che non sarà immediata, perché ci vorrebbe il tempo per vaccinare almeno il 70-80% della popolazione, ossia il target che il Ministero della Salute si è posto per impedire la circolazione del virus. Tuttavia ieri è stato un inizio che proseguirà nelle prossime settimane, a Catania a partire dal 4 gennaio. Saranno vaccinati, con un ordine di priorità che già stabilito dal Ministero, prima il personale sanitario, gli anziani, a seguire gli ultrasessantenni, quelli affetti da patologie e poi ancora il personale fragile delle scuole, quello ‘meno fragile’ e via via tutta la popolazione che vorrà vaccinarsi – speriamo siano in tanti – con una traguardo che il Presidente della Regione Siciliana ha previsto entro settembre, traguardo auspicabile che contiamo di raggiungere”.
Alessandra La Farina