Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di Sanità e membro del Comitato Tecnico-Scientifico, è intervenuto sull’emergenza Covid-19. Ecco alcune considerazioni dell’esperto rilasciate al “Corriere della Sera”.
“Riaperture affrettate? Non credo – afferma Locatelli -, senza dubbio l’inizio della stagione estiva ha comportato la necessità di considerare alcune riaperture per non danneggiare l’economia del turismo e per consentire agli italiani di godersi le vacanze in località montane e marittime evitando l’estero. O seguiamo le regole o rischiamo di dover chiudere altre attività dopo le discoteche. Oggi chiudono le piste da ballo, domani chissà. Dipende da noi cittadini. Chiusura discoteche necessaria altrimenti ci saremmo ritrovati in una situazione più allarmante. La salute viene prima di tutto. I giovani possono infettarsi e non sono al riparo da manifestazioni gravi come dimostra la storia della bambina di 5 anni ricoverata a Padova. Tanti ventenni sono ricoverati, nessuno è immune. Ragazzi e notizie troppo ottimistiche? Hanno recepito messaggi sbagliati, lanciati anche da una parte della comunità scientifica e cioè che il Covid fosse ormai alle spalle. I numeri smentiscono clamorosamente queste affermazioni. Siamo usciti dalla fase più critica ma non dalla fase viva dell’epidemia. Cosa cambia da marzo? Il virus, prima concentrato solo al Nord e ora si è diffuso in tutto il Paese. Il 25-40% dei casi sono stati importati da concittadini tornati da viaggi o da stranieri residenti in Italia. Il contributo dei migranti, intesi come disperati che fuggono – chiosa -, è minimale non oltre il 3-5% è positivo e una parte si infetta nei centri di accoglienza dove è più difficile mantenere le misure sanitarie adeguate”.