Decreto rilancio: tutte le misure previste dal provvedimento

Crias; PNRR

Il governo presieduto da Giuseppe Conte, dopo una lunga fase di studio e concertazione, ha infine presentato il decreto rilancio, ovvero il terzo provvedimento di natura economica, dopo il “cura Italia” e il “liquidità”, varato nell’ambito dell’emergenza Coronavirus.

Numeri, interventi e misure del decreto sono stati presentati, nell’ormai consueta conferenza stampa, dal Presidente del Consiglio e dai Ministri Gualtieri, Speranza e Bellanova. In attesa della sua pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale vediamo quali sono, nel dettaglio, i contenuti del nuovo provvedimento da 55 miliardi che, nelle intenzioni dell’esecutivo, rappresensenterà l’elemento chiave sul quale articolare la ripresa economica del Paese.

 

Decreto rilancio: ecco cosa prevede

 

 

  Stop all’aumento di Iva e accise. Plastic e Sugar Tax rinviata

Cancellate le clausule di salvaguardia, ovvero quelle norme che prevedono la variazione automatica di specifiche voci di tasse e imposte, che avrebbero potuto determinare l’aumento dell’Iva o delle accisse negli anni venturi. Rinviata, invece, al 2021 la tanto discussa tassa sulla plastica e lo zucchero.

 

 

– Misure per le imprese

10 miliardi a fondo perduto saranno destinati alle piccole e medie imprese con fatturato fino a 5 milioni. Saranno accreditati dall’Agenzia delle Entrate, a patto che le suddette imprese, abbiano subito, nel mese di aprile, un calo dei ricavi  complessivi di almeno un terzo rispetto allo stesso periodo de 2019. Gli indennizzi saranno così ripartiti: 20% per i fatturati fino a 400.000 euro, 15% fino tra 400mila euro e un milione e 10% oltre questa soglia e fino a 5 milioni. Previsto, inoltre, un credito d’imposta del 60% sui canoni d’affitto (a condizione che si sia registrato una perdità del 50% nel fatturato del periodo di riferimento) e il congelamento degli oneri fissi previsti nelle bollette fino a luglio.

Le medie imprese, ovvero quelle tra 5 e 50 milioni di fatturato, che hanno registrato una riduzione dei ricavi non inferiore al 33%, potranno usufruire di un sostegno alla ricapitalizzazione e di una conseguente detassazione degli aumenti di capitale. Tale aumento, però, non dovrà essere inferiore ai 250.00 euro. Le ricapitalizzazioni private saranno aiutate con uno sconto fiscale fino a 2 milioni in tre anni sull’Ires o sull’Irpef.

Infine le imprese aventi un fatturato che supera i 50 milioni ci sarà l’usilio della Cassa depositi e prestiti tramite il cosidetto “Patrimonio Destinato” (Patrimonio Rilancio), che sarà separato dalla cassa stessa. Sarà finanziato dal MISE, attraverso di titoli di Stato, ma anche tramite l’emissione di obbligazioni o altri strumenti di debito, sui quali ci sarà la garanzia di ultima istanza dello Stato. Tramite il Patrimonio Rilancio si potrà concedere alle società per azioni, anche quotate, prestiti obbligazionari convertibili, garantire la partecipazione ad aumenti di capitale e l’acquisto di azioni quotate sul mercato secondario in caso di operazioni strategiche. Saranno, inoltre, possibili interventi relativi ad operazioni di ristrutturazione di società che, a dispetto di temporanei squilibri patrimoniali o finanziari, abbiano adeguate prospettive di redditività.

Stop al saldo e all’acconto del 40% Irap dovuto nel mese di giugno per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato. Tale misura – dalla quale sono escluse banche ed enti finanziari, assicurazioni , amministrazioni pubbliche – determinerò uno sconto di circa 4 miliardi per un totale di 2 milioni di imprese e professionisti.

 

Sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione

Tra le misure contenute nel decreto rilancio vi sono anche le anticipazioni di liquidità per 12 miliardi di euro di enti locali e sanità. Tale cifra sarà destinata al pagamento dei debiti della PA per forniture, appalti, prestazioni. Questa la ripartizione del “tesoretto” stabilita dal governo: 6,5 mld a Comuni, Province e Città Metropolitane; 1,5 per le Regioni; 4,5 per le aziende sanitarie locali. Le risorse saranno gestite dalla Cassa depositi e prestiti con anticipazioni restituibili in 30 anni.

 

Incentivi agli investimenti 

Saranno incentivati gli investimenti a favore di imprese, con fatturato annuo tra 5 e 50 milioni, che hanno risentito della crisi determinata dal Covid-19. Vi sarà una detrazione Irpef pari al 30% della somma (non superiora a 1 milione) investita nel capitale sociale dell’azienda in difficoltà.

 

Imu: stop a giugno per alberghi e ristoranti

Abolito il versamento della prima rata dell’Imu, Quota Comune e Quota Stato in scadenza il 16 giugno, per alberghi, agriturismi, villaggi turistici, ostelli della gioventù, campeggi, rifugi di montagna, stabilimenti balneari marittimi e termali.

 

Stop tassa suolo pubblico

Bar, ristoranti e locali all’aperto saranno esentati, fino ad ottobre, dal pagamento della tassa per l’occupazione del suolo pubblico, Previsto, inoltre, un credito d’imposta cedibile corrispondente al 60% delle spese sostenute per la ripartenza delle attività.

 

Sgravi sanificazione

Anche il terzo settore beneficerà del credito d’imposta al 60% per le spese di sanificazione.

 

Sostegno alle start up innovative

Il rifananziamento del Fondo per il venture capital e il Fondo per il trasferimento tecnologico concorreranno al sostegno in favore delle start up innovative.

 

Rifinanziata la cassa integrazione

Previsto, nei numerosi articoli del decreto rilancio, anche il rifinanziamento della cassa integrazione per altre 9 settimane oltre le 9 già previste dal cura Italia: 5 potranno essere utilizzate fino alla fine di agosto per chi ne ha già usufruito, le restanti 4 tra settembre e ottobre. Si semplificherà la procedura allo scopo di accelerare i pagamenti, specie quelli per la cassa in deroga.

 

Stop ai licenziamenti

Esteso di altri tre mesi, oltre i 60 giorni previsti dal precedente Dl, lo stop ai licenziamenti. Il divieto riguarda l’avvio delle procedure di licenziamento collettivo, di quelle pendenti avviate successivamente alla data del 23 febbraio 2020 e di recesso dal contratto di lavoro per giustificato motivo oggettivo.

 

– NASpI e DIS-COLL  in scadenza

Concessi altri due mesi per la NASpI e la DIS-COLL, in scadenza tra il primo febbraio e il 30 aprile 2020. Coloro che percepiscono ammortizzatori sociali a sostegno del reddito potranno essere impiegati, per un massimo di 60 giorni, nel settore agricoltura, con una retribuzione massima di 2000 euro.

 

Bonus autonomi, colf e badanti

Confermato, anche per aprile, il bonus da 600 euro per professionisti e lavoratori con contratto di co.co.co. Tale incentivo, per il mese di maggio, sale a 1000 euro in favore di: liberi professionisti titolari di partita Iva attiva iscritti alla Gestione separata Inpsnon titolari di pensione e non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie, che abbiano subito una riduzione di almeno il 33% del reddito del secondo bimestre 2020, rispetto al reddito del secondo bimestre 2019. I lavoratori del settore agricolo, invece, avranno a disposizione un bonus di 500 euro per il mese di aprile.

I lavoratori domestici, con uno o più contratti in essere al 23 febbraio 2020 con una durata superiore alle 10 ore settimanali, beneficeranno di un’indennità pari a 500 euro sia per aprile che per maggio. Tale cifra sale a 600 per contratti superiori alle 20 ore settimanali.

 

– Bonus babysitter e congedi parentali

Raddoppiato (da 600 a 1200 euro) il bonus babysitter per quanti non ne hanno ancora usufruito, per medici ed operatori sanitari passa da 1000 a 2000 euro. Il congedo parentale di 15 giorni con retribuzione al 30% fino a luglio per chi ha figli sotto i 12 anni. 12 giorni di permesso saranno concessi sulla base dell’ex legge 104. I lavoratori dipendenti del settore privato con figli minori di 14 anni, potranno svolgere il lavoro da casa, a condizione che questa modalità sia combatibile con le caratteritiche della prestazione.

 

– Bonus vacanze

I nuclei familiari con ISEE non superiore a 40.000 euro potranno beneficiare di un bonus, utilizzabile dal 1 luglio al 31 dicembre 2020, per il pagamento di servizi offerti in ambito nazionale dalle imprese turistico ricettive e dai bed &breakfast. L’ammontare massimo del bonus è di 500 euro, che scendono a 300  per i nuclei familiari composti da due persone e 150 per quelli composti da una sola persona. L’80% di tale incentivo sarà fruibile come sconto sul corrispettivo dovuto, il resente 20% in forma di detrazione d’imposta.

 

 

Regolarizzazione

Sarà possibile presentare istanza per la conclusione di un rapporto di lavoro subordinato con cittadini stranieri  presenti sul territorio nazionale o per dichiarare la sussistenza di un rapporto di lavoro irregolare, tuttora in corso, con cittadini italiani o cittadini stranieri. Tale norma riguarda i lavoratori domestici (colf e badanti) e i braccianti agricoli. I cittadini stranieri, il cui permesso di soggiorno è scaduto tra il 31 ottobre 2019 e il 31 gennaio 2020, ne potranno chiedere uno temporaneo di 6 mesi. I datori di lavoro che siano stati condannati negli ultimi 5 anni per favoreggiamento dell’immigrazione clandestina o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento di minori, non potranno presentare le istanze di cui sopra. Esclusi da queste  procedure i cittadini stranieri nei confronti dei quali sia stato emesso un provvedimento di espulsione.

 

– Rem per le famiglie in difficoltà

Istituito, con il decreto rilancio, il Rem: reddito per le famiglie in difficoltà. Tale sussidio, incompatibile con altri della stessa natura, sarà erogato per due mesi e andrà da 400 ad 800 euro, in funzione del numero dei componenti familiari. I requisiti per presentare la domanda, entro il mese di giugno, sono i seguenti: residenza in Italia, reddito familiare inferiore al Rem spettante, patrimonio mobiliare familiare 2019 inferiore a 10mila (massimo fino a 20mila euro), e Isee inferiore a 15mila euro. La dote prevista è di circa 1 miliardo.

 

Versamenti tasse e contributi

Prorogata, per altri tre mesi, la sospensione dei pagamenti tasse e contributi relativi ai mesi di marzo, aprile e maggio. Il pagamento slitta quindi al 16 settembre e potrà essere effettuato in un’unica soluzione o in 4 rate di uguale entità.

 

Misure per la sanità

Tra gli stanziamenti del decreto rilancio anche 3,25 miliardi destinati alla sanità: 1,25 miliardi per rafforzare l’assistenza sanitaria e sociosanitaria territoriale, 1,46 miliardi per gli ospedali, 430,9 milioni per diversi interventi sul personale sanitario e infine 95 milioni per finanziare 3.800 contratti di specializzazione medica in più. Rafforzata la dotazione di posti letto in terapia intensiva, via all’assunzione di altri 10.000 infermieri. Iva azzerata su mascherine, gel disinfettanti e su tutti i dispositivi di protezione individuale anti-Covid.

 

Enti Locali

3,5 miliardi saranno destinati agli Enti Locali. Il 30% del fondo sarà erogata come acconto delle somme spettanti in proporzione alle entrate dell’anno 2019. 100 milioni andranno ai comuni per risarcirli del mancato incasso della tassa di soggiorno.

 

Previste, infine, misure per il settore della cultura (210 milioni per librerie, editoria, musei ) e dello sport (stop fino al 30 giugno al versamento dei canoni d’affitto degli impianti sportivi pubblici, “fondo salva sport” finanziato con gli introiti delle scommesse, indennità di 600 per lavoratori sportivi impiegati con rapporti di collaborazione).

 

Condividi

Articoli Correlati

Leave a Comment

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.