Enna: arrestato georgiano ed espulso un suo connazionale

Nel pomeriggio di ieri la polizia di Enna hanno dato esecuzione alla pena di carcerazione, emessa dall’Ufficio Esecuzioni Penali della Procura della Repubblica del Tribunale Ordinario di Milano, nei confronti di un uomo georgiano di 36 anni, Ivane Gvenetadze, ritenuto responsabile, per fatti riguardanti il 2016, di guida in stato di alterazione psico-fisica per uso di sostanze stupefacenti.

Per tal motivo l’uomo è stato condannato alla pena di reclusione di 10 mesi e a 2000 euro di ammenda. Inoltre, si è proceduto anche all’espulsione di un altro georgiano, 22enne, per essersi trattenuto, in violazione della normativa in materia di immigrazione, nel territorio dello Stato.

I due uomini si aggiravano a piedi, nei pressi del parcheggio di un supermercato di Enna Bassa. Così, i poliziotti si sono avvicinati ai due uomini per identificarli. Il primo ha esibito un passaporto, mentre il secondo era sprovvisto di qualsiasi documento identificativo.

A tal punto, i poliziotti, insospettiti, hanno proceduto ad una perquisizione nei loro confronti, addosso ad uno dei due è stato trovato uno strano arnese da lavoro, la cosiddetta “chiave a bussola” ed Alla domanda da parte dei militari sulle ragioni per il quale si trovassero in quel parcheggio questi hanno risposto “per raccogliere le olive”, attività che hanno dichiarato di svolgere nelle campagne circostanti.

I due giovani sono stati portati in Questura, per verificare l’identità dell’uomo sprovvisto di documenti, verifiche effettuate su entrambi.

Mentre l’identità del più giovane è stata accertata ed è stata riscontrata la sua irregolarità riguardo le leggi dell’immigrazione, per quanto riguarda il 36 enne le indagini hanno portato ad una serie di risultanze diverse, le sue impronte digitali, infatti, risultavano riconducibili a più individui con nomi diversi ma con date di nascita simili, nonostante l’esibizione di un passaporto apparentemente regolare.

In questo modo si è proceduto all’immediato arresto in quanto poliziotti si sono resi conto che, aventi diversi precedenti, sul soggetto pendeva un ordine di esecuzione, per pena definitiva, emesso dal Tribunale di Milano nell’ottobre di questo anno.

Maria Grazia Spartà

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