La Regione Siciliana annuncia lo sblocco dei fondi destinati alla graduatoria dell’Avviso 8. Ecco le parole del governatore isolano, Nello Musumeci. “Si sblocca finalmente – spiega il presidente siculo -, dopo oltre tre anni, la graduatoria relativa all’Avviso 8 della Formazione professionale. Un bando che mette in campo 136 milioni di euro, finanziando 176 enti siciliani, con il coinvolgimento di migliaia di lavoratori. È stato un lungo ed estenuante contenzioso, dopo il primo ricorso amministrativo che risale al 2017, a seguito di molti errori presenti nel bando predisposto dal precedente governo nel 2016. Era un impegno che avevamo preso e lo stiamo mantenendo. Sulla formazione professionale abbiamo ereditato un disastro. Il duro lavoro del nostro governo e in particolare dell’assessore Lagalla stanno consentendo di recuperare tempo e obiettivi. Ancora molto va fatto. Ma governare vuol dire affrontare e risolvere i problemi. Senza proclami. Con azioni e fatti concreti. È un metodo che restituisce etica alla politica e premia gli sforzi di chi ha sempre saputo che il lavoro è la prima risposta che dobbiamo alla nostra società e che senza un percorso formativo a servizio dei discenti (e non appannaggio dei formatori) è impensabile innovare il mercato del lavoro e mettere a sistema professionalità consapevoli. Un altro passo avanti. Verso la normalità”.
L’assessore all’Istruzione e alla Formazione regionale, Roberto Lagalla, esprime la propria soddisfazione. “Al momento del mio insediamento – spiega il componente del governo isolano -, a causa dello stallo creato dal blocco dell’Avviso 8, l’intero sistema della Formazione professionale era completamente fermo, con evidenti e notevoli danni per i lavoratori e per gli enti coinvolti. Grazie a un lungo e sinergico lavoro con tutte le parti coinvolte e grazie al supporto del presidente Musumeci, siamo riusciti a riavviare l’intero comparto attraverso nuove proposte formative e modificandone il funzionamento già con l’Avviso 2, pubblicato nel 2018, per mezzo del quale è stato possibile rimettere in moto la macchina, con conseguenti opportunità occupazionali. Abbiamo riformulato, secondo i criteri stabiliti dal Cga, la graduatoria grazie alla quale sarà possibile attivare ulteriori percorsi formativi rivolti a una platea di circa 10mila studenti e soprattutto riassorbire un’ulteriore quota di lavoratori non ancora impegnati nel sistema”.