Un gruppo di persone rubava in media 1.300 litri di carburante al giorno nei mezzi posteggiati all’interno della discarica di Bellolampo (PA). Coinvolti anche alcuni dipendenti RAP (RISORSE AMBIENTE PALERMO). Sono venticinque gli imputati (di cui tredici finiti in carcere, otto ai domiciliari e quattro sottoposti ad obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria) ritenuti responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e ricettazione, falsa attestazione della presenza in servizio, furto aggravato e ricettazione. L’operazione, denominata “Beautiful Flash”, è stata condotta dai Carabinieri della compagnia di San Lorenzo e dalla Procura locale.
Sono reclusi in galera Ciro Aurelio, di 55 anni, Giovanni Calò, di 53, Giuseppe Cocuzza, di 56, Marco Corona, di 47, Rosario Di Maggio, di 62, Francesco e Gaspare Inzerillo, di 29 e 36, Francesco Lopitale, di 60, Salvatore Lullo, di 38, Fausto Mangano, di 53, Alessandro Milazzo, di 48, Benedetto Scariano, di 54 e Piero Giorgio Schirò di 48.
Sottoposti ai domiciliari Giovanni Ammirata, di 59 anni, Alberto Bologna, di 37, Vincenzo D’Aleo, di 46, Cristoforo Di Caccamo, di 38, Filippo Martelli, di 36, Giovanni Puglisi, di 23, Pietro Riggio, di 41 e Giovanni Spatola, di 59.
Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria (tre volte alla settimana) per Calogero Di Maggio, di 34 anni, Francesco Di Maggio, di 52, Alessio Grifo, di 33 e Francesco Lo Cicero, di 53.
Dieci dipendenti RAP e due gestori di distributori di carburante hanno costituito una associazione che commetteva furti di carburante nel sito di smaltimento dei rifiuti solidi urbani in questione. Il prodotto successivamente veniva ricettato. Il team criminale era organizzato con ruoli precisi (una vedetta, un autista e un addetto al rifornimento). Il gruppo rimaneva costantemente in contatto e utilizzava un linguaggio in codice. I furti erano compiuti nel corso dei turni di lavoro dei coinvolti. Il carburante veniva prelevato dagli autocompattatori, dalle autocisterne e dagli altri mezzi aziendali della discarica. Un dipendente dell’azienda dirigeva le operazioni dell’organizzazione provvedendo anche al reclutamento dei complici esterni ed all’individuazione delle persone a cui vendere il carburante. Ideate pure modalità per eludere i controlli amministrativi dell’azienda. Alla richiesta delle ore di lavoro effettuate e riportate dai veicoli, infatti, era comunicato un quantitativo superiore rispetto a quello realmente effettuato, mentre per evitare che i mezzi si guastassero venivano lasciati accesi nel corso delle operazioni di prelievo del carburante. Emerge che, in varie circostanze, gli individui esterni alla RAP, dopo essere entrati nella discarica a bordo di vetture private, aiutavano i dipendenti dell’azienda a portare via il gasolio dai veicoli.
Oltre ai tredici indagati che facevano parte dell’associazione in maniera incisiva, il Gip ha ritenuto sussistenti i gravi indizi di colpevolezza a carico di altre dodici persone, due responsabili di furti (anche loro dipendenti RAP) e dieci ricettatori del carburante prelevato. L’operazione odierna ha un precedente. Il 5 giugno 2018, infatti, i militari avevano arrestato in flagranza sei soggetti (tra cui cinque dipendenti dell’azienda) che poco prima avevano rubato dai mezzi di lavoro 828 litri di gasolio. Impiegati nell’inchiesta centocinquanta Carabinieri compresi cinofili, rinforzi del 12° Reggimento ed un elicottero.
Santo Spartà