L’inquinamento da rifiuti resta una piaga sociale tra le più importanti in Sicilia, combatterla per garantire ai posteri e al pianeta Terra un futuro più sano l’obiettivo che un gruppo di volontari ha deciso di avviare e portare avanti nel territorio dell’entroterra siculo, più precisamente sulle sponde del fiume Salso, a ridosso della diga Pozzillo. Nei pressi della SP22, laddove si incrociano i comuni di Agira, Gagliano Castelferrato e Regalbuto, in provincia di Enna, il paesaggio fluviale e lacustre è stato rovinato da cumuli di pattume della più disparata natura (plastica, carta, alluminio, vetro, legno, pneumatici, sanitari, elettrodomestici di grandi e piccole dimensioni etc.), panorama indecoroso e parzialmente ripulito nella giornata di domenica 30 agosto 2020 da circa dieci volontari, tra i quali tre appartenenti alla legambiente di Agira, in collaborazione con il comune di Gagliano Castelferrato e la Progitec Srl, azienda operante nel settore dell’igiene ambientale.
A lanciare l’iniziativa un gruppo di ragazzi residenti nel comune di Agira che abitualmente percorrono quella strada e hanno a cuore la salute del loro territorio.
L’intervento si è concentrato solo su una piccola porzione di terreno sia per il numero ristretto dei partecipanti all’evento sia per l’eccessiva quantità di rifiuti presenti in loco, circa 45 i sacchi riempiti nell’arco di tre ore e trasportati dalla Progitec Srl all’isola ecologica per lo smaltimento. I rifiuti di più grandi dimensioni (frigoriferi, televisioni, sanitari e quant’altro) sono stati tolti dalla boscaglia e posti sulla strada così da consentire al Comune di Gagliano Castelferrato un più rapido intervento.
“Non rimarrà un evento isolato – ha spiegato ai nostri microfoni uno dei volontari organizzatori -. Nell’imminente futuro vogliamo realizzare nuovi e ulteriori interventi sia sulla parte di territorio di pertinenza del Comune di Regalbuto, che speriamo di coinvolgere, sia sulla porzione appartenente al Comune di Gagliano Castelferrato. Chiediamo a gran voce l’intervento dei Comuni per l’installazione di telecamere di sorveglianza al fine di evitare che il fenomeno si ripeta e tutelare la nostra terra”.
Alessandra La Farina