GELA – Scoperta davvero stupefacente quella fatta durante degli scavi Enel per la posa di cavi elettrici. All’interno di un sarcofago in terracotta con coperchio inclinato è stato recuperato lo scheletro, ben conservato, di un uomo di mezza età, alto 1 metro e 66 centimetri. Il defunto, inoltre, in bocca aveva una monetina in bronzo. Evento molto particolare in quanto la monetina è “l’obolo di Caronte”, il traghettatore delle anime. Era, infatti, usanza dei parenti, inserire in bocca al defunto una o due monetine da consegnare a Caronte come tributo per il trasporto dal regno dei vivi a quello dei morti.
Il sarcofago sembrerebbe risalire al IV secolo a.C, ancora comunque L’indagine archeologica deve andare avanti rimuovendo lo scheletro e indagando nelle aree sottostanti e laterali.
«La città di Gela – dice il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci – continua a restituire preziose testimonianze della civiltà greca».