Il procuratore capo di Messina commenta operazione anti estorsione

Il procuratore capo di Messina, Antonio D’Amato, ha commentato l’operazione anti-estorsione che ha consentito di assicurare alla giustizia gli estortori che avevano tentato di imporre il pizzo alla Cosedil di Catania, titolare dei lavori di risanamento a Fondo Fucile, un’esempio di lotta alla mafia e alle organizzazioni criminali. La denuncia rapida e l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine hanno impedito che l’estorsione andasse a buon fine, dimostrando l’importanza di agire immediatamente per contrastare il crimine organizzato e far valere i diritti delle vittime di estorsione. Questa scelta, secondo D’Amato, è difficile da fare nel territorio siciliano, noto per la presenza di organizzazioni mafiose come Cosa Nostra, ma è fondamentale per far capire da che parte si sta e per prevenire il fenomeno dell’estorsione.

L’operazione è stata condotta dall’ufficio del procuratore capo di Messina e dai Carabinieri del comando provinciale di Messina, con l’obiettivo di combattere il fenomeno dell’estorsione e proteggere le vittime di reati. La ricostruzione degli eventi ha evidenziato ancora una volta le carenze del sistema carcerario italiano, che non è in grado di schermare adeguatamente i detenuti dall’attività criminale e di prevenire la continuazione di attività illecite all’interno degli istituti di detenzione. I due arrestati erano già detenuti, ma sono riusciti a dare istruzioni per l’estorsione nonostante la loro condizione di detenzione, mettendo in luce la necessità di misure più efficaci per prevenire la criminalità organizzata all’interno delle carceri.

Il colonello Lucio Arcidiacono, comandante provinciale dei Carabinieri, ha sottolineato l’importanza di denunciare immediatamente gli episodi di estorsione e di collaborare con le forze dell’ordine per combattere il crimine organizzato. Secondo Arcidiacono, le denunce sono pochissime e spesso gli episodi vengono scoperti grazie alle indagini, mettendo in luce la necessità di una maggiore sensibilizzazione e di un impegno più forte da parte della società civile per contrastare il fenomeno dell’estorsione. Le vittime di estorsione spesso decidono di denunciare solo quando è già stato scoperto il fatto, e in alcuni casi non denunciano neanche di fronte all’evidenza, per paura di ritorsioni o per mancanza di fiducia nelle istituzioni. Arcidiacono ha sottolineato che chi non denuncia resta schiavo per tutta la vita, mentre la denuncia immediata può aiutare a risolvere il problema e a far capire da che parte si sta, promuovendo la giustizia e la sicurezza per tutti i cittadini.

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