La condizione degli imprenditori italiani, a causa dell’emergenza Coronavirus, è critica. Per questa ragione 240 commercianti delle Isole Eolie di Assoimprese stamattina hanno consegnato le chiavi delle loro aziende al Comune di Lipari e alla sede dell’Agenzia delle Entrate. Protesta dovuta alla situazione economica fortemente in crisi. Nelle isole in cui il turismo è fonte quasi primaria di economia, gli imprenditori decidono così di non aprire le loro imprese lanciando un messaggio forte. Alessandro Crivelli, il presidente di Assoimprese Eolie, parla del caso. “Dopo quasi due mesi e mezzo non abbiamo ricevuto alcun segnale dallo Stato e dalla Regione Siciliana. In queste condizioni non possiamo aprire. Auspichiamo che nel più breve tempo possibile l’amministrazione ci comunichi eventuali positive novità, in quanto con le attuali restrizioni e senza un supporto economico, la riapertura delle nostre imprese non sarà più possibile in quanto antieconomica e porterà a una chiusura definitiva”.
Parla della questione anche il vicepresidente dell’associazione, Maurizio Cipicchia. “Ricordo che le nostre richieste hanno riguardato finanziamenti a fondo perduto per permettere alle aziende di traghettare nel 2021. Chiediamo l’istituzione della Zona economica speciale per l’intero arcipelago; misure speciali inerenti la Naspi per i nostri lavoratori stagionali e una fiscalità di vantaggio per il prossimo decennio”.