Lucia Azzolina, Ministro dell’Istruzione, è intervenuta sulla tematica del rientro in classe nelle scuole, dopo il lockdown a causa dell’emergenza sanitaria, ai microfoni di “Il caffè della domenica” di Maria Latella su Radio 24.
“Abbiamo lavorato per ridurre al minimo il rischio contagio – afferma il componente del governo centrale -, ma la scuola non è un posto fatato, asettico, dove il rischio è zero per questo abbiamo lavorato con l’Iss per avere un protocollo e stabilire cosa si fa se c’è un contagiato in classe. Dal 14 la partita della scuola diventa molto sanitaria il primo giorno di scuola sarà molto emozionante, da marzo le attività si erano interrotte. La temperatura si misura a casa per evitare che se ci fossero studenti malati o asintomatici possano diventare un pericolo per i compagni di avventura. È chiesto di avere responsabilità da parte di tutti. Si devono evitare gli assembramenti fuori da scuola, si useranno tutti gli ingressi a disposizione. Il caso di Roma al Marymount dimostra come il protocollo sta funzionando: inizialmente si era parlato di 65 persone che dovevano andare in quarantena, poi si è stabilito che solo 9 andranno in quarantena e seguiranno la didattica a distanza. I docenti non possono rifiutarsi di lavorare da remoto le linee guida stabiliscono che se la classe è in quarantena la didattica deve continuare. Io credo ci voglia anche buonsenso, tutti i paesi europei stanno facendo così. Avere più di 55 anni non significa essere fragile bisogna avere patologie pregresse di un certo rilievo. I numeri che si erano letti, 300 mila docenti non corrisponde al vero. C’è una procedura per stabilire se un lavoratore è fragile e se dev’essere sottoposto a sorveglianza speciale – chiosa il Ministro Azzolina -. Sono circolate alcune inesattezze”.