È stata una giornata di tensione e di passione quella vissuta ieri a Roma, in Piazza Montecitorio. In uno dei luoghi simbolo della Repubblica italiana, a due passi dalla Camera dei Deputati, è andata in scena la manifestazione indetta da #IoApro. Il movimento spontaneo dei ristoratori, che da mesi si oppone alle chiusure e protesta per l’inconsistenza dei sussidi, ha concluso nella capitale il tour nazionale di manifestazioni che ha toccato anche Palermo. Alla protesta hanno aderito pure commercianti, ambulanti, gestori di palestre, operatori del settore fieristico e rappresentanti delle categorie maggiormente colpite dai provvedimenti restrittivi.
Quasi 10.000 i presenti, che hanno fatto sentire la loro voce e la loro disperazione dopo tredici mesi di incertezze, promesse non mantenute, marce indietro e drammatiche perdite di fatturato che hanno reso il futuro buio e inquietante. Nel corso della manifestazione si sono, purtroppo, registrati dei momenti di tensione che hanno portato a brevi tafferugli con le forze dell’ordine. Due agenti sono rimasti feriti e alcuni manifestanti sono stati fermati per qualche ora. A determinare gli scontri, nati quando il presidio voleva raggiungere la parte della piazza dove insiste Palazzo Montecitorio, anche la presenza di infiltrati e una rivedibile gestione dell’ordine pubblico.
Quando la situazione è tornata alla normalità una delegazione di #IoApro è stata ricevuta alla Camera, dove ha avuto l’assicurazione di essere convocata entro le prossime 24 ore per stabilire un percorso certo che porti alle riaperture in sicurezza. Ed è proprio questo il termine ultimo per imprenditori e lavoratori, che da oggi riapriranno autonomamente le proprie attività a prescindere dalle disposizioni e dalle limitazioni imposte dai “colori”.
Quanto avvenuto ieri è il segno di una montante tensione sociale e di un’esasperazione che ha raggiunto il culmine. Una fase complicatissima, che chi di dovere dovrà affrontare con l’intento esclusivo di dare risposte certe e valide soluzioni.