Provvedimento di sequestro di beni dal valore di un milione ai danni di Calogero Giambalvo, della moglie Ninfa Vincenzini e del loro prestanome Roberto Siragusa. I Carabinieri del R.O.S. e del Comando provinciale di Trapani hanno eseguito la misura. Sequestrati un’azienda, un’abitazione, un capannone industriale, tre autovetture, numerosi rapporti bancari e una polizza assicurativa.
Giambalvo, ex consigliere comunale di Castelvetrano, è stato imputato nel processo “EDEN II” per associazione mafiosa e per tentata estorsione aggravata davanti al Tribunale di Marsala. Per quest’ultimo crimine è stato anche condannato dal Tribunale di Trapani a settembre 2020. La sua figura è emersa anche nell’ambito dell’indagine “Scrigno” che ha portato alla luce i rapporti tra politica e Cosa Nostra trapanese. Il collaboratore di giustizia Lorenzo Cimarosa, legato da rapporti di parentela con il boss latitante Matteo Messina Denaro, ha indicato Giambalvo quale soggetto incaricato di tenere i legami tra le famiglie mafiose di Castelvetrano e Castellammare del Golfo. Siragusa sarebbe l’intestatario fittizio di un’azienda che nel 2019 si occupata del servizio bar in occasione del “Torneo della Legalità” svoltosi a Castelvetrano.