Sono stati sequestrati i beni a un esponente della Stidda (e al fratello) condannato per mano del giudice Rosario Livatino. Sottratti immobili – posti a Canicattì e Caltanissetta – e conti correnti per 400mila euro a Antonio e Giuseppe Maira, di 65 e 71 anni. Il primo è il personaggio vicino già negli anni ’80 all’organizzazione criminale.
Il magistrato proclamato beato, secondo l’accusa, fu ucciso a causa delle condanne ad affiliati della Stidda, tra cui Antonio Maira (condannato pure per traffico di droga e armi, nel 1986).
La Divisione Polizia Anticrimine, Sezione Misure di Prevenzione patrimoniali della Questura di Agrigento, si è occupata dell’operazione.