Scatta un decreto di confisca di beni per un valore di oltre 10 milioni di euro ai danni di Domenico La Valle, imprenditore 61enne. Eseguita anche la misura di prevenzione della sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza per cinque anni. Il coinvolto è risultato essere tra gli elementi di spicco di una consorteria mafiosa che controllava la zona sud di Messina e con violenza e atti estorsivi imponeva il proprio monopolio specialmente nel settore del gioco e delle scommesse illegali. Molti collaboratori di giustizia hanno identificato il soggetto quale figura di riferimento del clan Trovato del rione “Mangialupi” di Messina nell’ambito della gestione delle bische clandestine e della distribuzione dei videopoker. Il cambiamento di ruolo all’interno dell’organizzazione peloritana è avvenuto a seguito della carcerazione dei capi e del percorso di collaborazione con la giustizia intrapreso da altri individui. Nel febbraio 2018 il predetto è stato colpito da una sentenza di condanna, confermata in appello nel gennaio 2019, a 13 anni di reclusione per associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni, violenza privata, gioco d’azzardo, reati fiscali, usura e lesioni.
Domenico La Valle è considerato un “soggetto socialmente pericoloso” e dopo lunghe investigazioni è scattato il provvedimento odierno di confisca. Sono coinvolte 6 aziende, operanti nel settore del noleggio delle apparecchiature da gioco, della rivendita di generi di monopolio e del settore della produzione e vendita di prodotti dolciari, 19 unità immobiliari, 2 autovetture, un gommone e svariati conti correnti.