Salta lo stop alle trivelle in tutta Italia, previsto dalla bozza del decreto Milleproroghe. La moratoria alla ricerca e coltivazione di idrocarburi nella nazione scadrà a febbraio. Se non ci sarà un piano saranno 54 i permessi che avranno l’approvazione. Partiranno, inoltre, anche due autorizzazioni all’estrazione del petrolio di fronte al parco del Delta del Po.
Ecco le zone che – in assenza di altre misure – saranno coinvolte: aree di mare nell’Adriatico, in Sicilia, nello Ionio e nel confine tra Marche e Abruzzo. Le trivelle saranno tante anche sulla terraferma.
In Sicilia, e non solo, montano le polemiche. Nello specifico l’Associazione Mareamico Delegazione Di Agrigento ha diffuso un post sui propri social condannando la scelta del governo centrale:
“Ripartono le trivellazioni petrolifere nel sottosuolo e in mare – dicono -. Mentre l’Europa chiede di ridurre le emissioni di Co2 del 55% entro il 2030, lo Stato italiano supporta con 18 miliardi di euro l’anno le estrazioni fossili altamente inquinanti, anziché virare sulle fonti energetiche alternative. Complimenti al governo italiano per questa ‘svista’!”.