Il presidente della Regione, Nello Musumeci, parla del tanto chiacchierato art. 31 dello statuto e chiarisce alcune questioni invitando tutti a mantenere calma e serenità.
“Non c’è nessun potere speciale. Si sta facendo confusione appositamente, si sta sollevando il polverone appositamente perché la gente possa distrarsi dai gravi, gravissimi problemi di inefficienza che arrivano dal governo nazionale. Abbiamo chiesto alla commissione paritetica, formata da due rappresentanti dello Stato e due rappresentanti della Regione Siciliana, di occuparsi dell’art. 31 dello statuto. Quindi di una norma costituzionale. Cosa dice l’art. 31? In casi particolari, in contesti di emergenze, il presidente della regione può assumere la guida e avvalersi delle forze di polizia. Come nel caso che stiamo vivendo in queste settimane dove i poteri sono divisi fra lo Stato e la Regione. Quest’ultima ha il compito di disciplinare l’attività sanitaria, i controlli dei passeggeri in arrivo verificando la temperatura e se hanno compilato il modulo di autocertificazione. Le forze dell’ordine che devono sostenere questa azione e devono fare da deterrente dipendono dallo Stato. Come vedete due interventi assolutamente disorganici. Allora perché l’art. 31, che risale al 1946, non è stato mai applicato? Perché lo Stato non vuole concedere alla Sicilia questo particolare potere. Finora sono passati 74 anni. Noi abbiamo soltanto fatto quello che sarebbe stato giusto fare. Abbiamo deliberato affinché la commissione paritetica possa farci sapere se questo art. 31 può essere o non può essere applicato. Mi pare strano che a commentare questa iniziativa del governo regionale sia proprio il partito democratico che il 23 marzo, credo, ha chiesto pubblicamente al presidente Musumeci di utilizzare i poteri dell’art. 31 senza sapere che senza le norme di attuazione non può mai essere applicato. Quindi ieri diceva una cosa e oggi un’altra, solo per speculare e fare polemica. In questo momento c’è bisogno di serenità. Dovevamo solo adottare l’atto deliberativo. Per ora evitiamo le polemiche politiche e cerchiamo di occuparci delle cose serie come stiamo facendo noi. Cerchiamo di capire dove poter trovare le mascherine, i dispositivi di protezione. Al di là di quelli che arrivano da Roma con il contagocce. Non c’è bisogno di poteri speciali, non ne abbiamo mai chiesti e mai ne chiederemo. Il potere è già lì nel potere dello statuto. Lo Stato deve solo dirci se ce lo concede, o meno come ha già fatto. Ma non è un tema di oggi, possiamo parlarne dopo essere usciti da questa triste e difficile avventura”.