Iniziano a filtrare le prime indiscrezioni sulle norme che saranno contenute nel prossimo DPCM di Giuseppe Conte, ovvero quello che stabilirà limiti e paletti per le celebrazioni del Natale. Secondo quanto emerge, infatti, proprio in queste ore l’esecutivo potrebbe trovare la quadra e mettere nero su bianco il decreto che entrerà in vigore il 4 dicembre. Vediamo, dunque, quali sono le ipotesi in campo e come potrebbero essere sciolti i nodi che tanto hanno fatto discutere in questi giorni.
Impianti sciistici
La linea del governo sul controverso tema non cambia e dovrebbe portare alla chiusura di tutti gli impianti fino al 6 gennaio. Tale provvedimento dovrebbe arrivare nell’ambito di un coordinamento con Francia e Germania. Praticamente impossibile addivenire ad un simile accordo con Austria e Svizzera.
Viaggi all’estero
Per limitare gli spostamenti oltre i confini nazionali verrà prevista la quarantena obbligatoria per coloro i quali rientreranno da vacanze o viaggi all’estero.
Negozi e centri commerciali
Su spinta delle Regioni la chiusura dei negozi potrebbe essere prorogata fino alle 22, in modo tale da scaglionare il più possibile l’afflusso per l’acquisto dei regali. Ipotesi, questa, che vedrebbe la contrarietà di alcuni ministri preoccupati da uscite in massa nelle ore serali. I centri commerciali, invece, a partire dal 4 dicembre riapriranno anche nei giorni festivi e pre-festivi. Una mossa volta a favorire le spese pre-natalizie, che potrebbe dunque essere valida fino al 20 dicembre.
Spostamenti tra regioni
Tema in primo piano anche quello dello spostamento tra regioni, che coinvolgerebbe un gran numero di connazionali che lavorano o studiano in zone diverse rispetto a quella d’origine. Anche in questo caso bisognerà trovare la quadra tra “rigoristi” ed “aperturisti”: decisivi i prossimi giorni, se entro il 10 dicembre tutte le regioni saranno “gialle”, verrà meno il divieto di spostamento.
Tuttavia, all’interno del governo, in molti spingono per mantenere la regola della zona arancione, che consente solo gli spostamenti all’interno del proprio comune dalle 5 alle 22. A prescindere da tutto, però, potrebbero essere previste delle deroghe per i cosiddetti ricongiungimenti familiari tra genitori e figli, coniugi, conviventi. Legato a questo tema anche quello degli spostamenti nelle seconde case che, qualora dovesse permanere il divieto di spostamento tra regioni, sarà consentito solo per chi ha la residenza o il domicilio.
Coprifuoco: possibili deroghe a Natale e Capodanno
I ministri più intransigenti vorrebbero mantenerlo alle 22 o anticiparlo alle 21, ma se verrà consentita la proroga all’apertura dei negozi slitterà alle 23. La notte di Natale e quella di Capodanno, invece, al fine di permettere la partecipazione alla messa, potrebbe scattare alle 24.
Le raccomandazioni su pranzi e cenoni
Il numero massimo di persone presenti in casa per i pranzi o i cenoni delle feste, ovviamente, non sarà imposto ma raccomandato. Secondo le ultime indiscrezione dovrebbe attestarsi a 6 o, al massimo, ad 8 commensali, che siano preferibilmente parenti stretti.