La squadra mobile di Messina dall’alba di stamani, nell’ambito di un’operazione denominata “Ottavo Cerchio”, ha eseguito undici misure cautelari, delle quali tre in carcere e otto ai domiciliari. È stato portato alla luce un sistema di mazzette a pubblici funzionari per l’aggiudicazione di appalti. Sono 14 gli indagati complessivamente ritenuti, a vario titolo, responsabili di corruzione, rivelazione di segreto d’ufficio e fittizia intestazione di beni.
Una saracinesca di un esercizio commerciale, una tabaccheria a Camaro, è stata colpita d’arma da fuoco la notte di Capodanno del 2019. Tale azione ha fatto avviare le investigazioni. Gli inquirenti sospettavano, infatti, che si trattasse di un tipico segnale di avviso da parte di estorsori.
Il fulcro delle indagini riguarda dei lavori pubblici a Messina e Mazara del Vallo, nel trapanese, e alcune gare in complessi condominiali gestiti da A.Ri.sMe., l’Agenzia per il risanamento messinese. Coinvolti anche un ingegnere del Comune e un funzionario del Genio Civile, ambedue in servizio nella città dello Stretto. Arrestato anche un dirigente del Genio civile di Trapani.
Imputati esponenti della criminalità organizzata come Antonino Bonaffini “Ninetta” e Marcello Tavilla e un famoso imprenditore edile, Giuseppe Micali. I funzionari pubblici e alcuni amministratori di condominio avrebbero incassato delle “mazzette” e altre utilità come auto d’epoca.
Fermato un autista in servizio all’interno della Procura che accompagnava dei magistrati informando Tavilla dei movimenti del procuratore aggiunto Vito Di Giorgio fornendo, inoltre, informazioni sullo stato delle indagini a suo carico.
Santo Spartà