La polizia ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 24 indagati del clan Scalisi, storicamente radicato ad Adrano nel Catanese, in relazione a vari reati di **mafia** e **criminalità organizzata**, tra cui **associazione mafiosa**, **traffico di stupefacenti**, **estorsione** e **detenzione abusiva di armi**, **ricettazione**, **danneggiamento** a seguito di incendio, **accesso indebito** a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di detenuti. I reati sono stati commessi al fine di agevolare il **sodalizio mafioso**.
L’operazione, condotta dalla squadra mobile di Catania e del commissariato di Adrano, coordinati dallo Sco, con la collaborazione della polizia di Napoli, Caserta, Taranto, Nuoro, Sassari, Udine, Pavia, Siracusa, Chieti e Caltagirone, ha portato all’esecuzione di provvedimenti nei confronti di 24 indagati, alcuni dei quali già coinvolti in precedenti indagini sulla **mafia** e il **traffico di droga**. I provvedimenti si aggiungono ai fermi disposti dalla Procura di Catania ed eseguiti dalla polizia nei giorni scorsi nei confronti di 10 indagati dello stesso clan, nei cui confronti il gip, dopo l’udienza di convalida, ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare in carcere. Le indagini riguardano complessivamente oltre 40 persone, sospettate di essere coinvolte in attività di **criminalità organizzata** e **mafia**.
Le indagini, svolte da ottobre 2023 a settembre 2025, hanno fatto luce su **estorsioni** consolidate nel tempo nei confronti di imprenditori edili e agricoli, commercianti, proprietari terrieri e venditori ambulanti, nonché **intimidazioni** consistenti nell’incendio di veicoli. È stato sequestrato oltre un chilogrammo di **stupefacente**, tra **cocaina** e **marijuana**, e tre **pistole**. Tra gli indagati ci sono anche alcuni detenuti che comunicavano dal carcere utilizzando **telefoni cellulari** detenuti illecitamente, evidenziando una **connessione tra mafia e carceri**.
Per l’esecuzione dei provvedimenti sono stati impiegati oltre 150 operatori appartenenti alle Questure di Catania, Napoli, Caserta, Nuoro, Sassari, Pavia, Siracusa, Udine, Taranto e Chieti, i Reparti Prevenzione Crimine di Catania, Palermo e Siderno, le unità cinofile della Polizia di Catania, Palermo, Napoli e Ancona, e un elicottero del Reparto Volo di Palermo. Sono state eseguite anche perquisizioni ad Adrano, Catania, Chieti e Pescara, con la collaborazione delle locali Squadre Mobili, nell’ambito di un’operazione di **lotta alla mafia** e **alla criminalità organizzata**.
Le azioni di ricerca hanno portato all’arresto in flagranza, nella notte del 16 settembre scorso, di due dei soggetti già attinti da provvedimento di fermo. Nelle pertinenze dell’abitazione del reggente del clan Scalisi sono stati trovati circa 550 grammi di **cocaina**, suddivisi in dosi, insieme a del materiale per la pesatura e per il confezionamento. Nell’appartamento di un altro soggetto è stato trovato un **revolver** privo di matricola e mai denunciato. Le indagini hanno evidenziato come all’interno delle carceri i detenuti utilizzino abusivamente, ma continuativamente, **utenze telefoniche** non solo per mantenere rapporti con i sodali, ma anche per **pianificare e organizzare nuove attività delittuose**, sottolineando la necessità di un’efficace **lotta alla mafia** e **alla criminalità organizzata**.