Ponte sullo Stretto di Messina, Falcone incontra Webuild: si parte da progetto già pronto

ponte stretto

La Regione Siciliana discute nuovamente della realizzazione del tanto rinomato Ponte sullo Stretto di Messina. Partire dal progetto già pronto dell’opera, cantierabile in alcuni mesi, mettendo in campo un’infrastruttura sostenibile e strategica per la ripresa economica e occupazionale del Sud Italia. Di questo hanno discusso oggi in una videoconferenza l’assessore alle Infrastrutture della Regione Siciliana, Marco Falcone, l’assessore alle Infrastrutture della Regione Calabria, Mimma Catalfamo e Webuild, il gruppo che ha acquisito il progetto di Eurolink, approvato nel 2003 e accantonato, relativamente al collegamento sullo Stretto.

Abbiamo voluto questo incontro – afferma Falcone – perché vogliamo presentarci a Roma e a Bruxelles con le idee chiare, dai dettagli del progetto fino alle esigenze per la conclusione dell’iter di autorizzazione per l’avvio delle attività. L’analisi tecnica che abbiamo condotto dimostra, ancora una volta, che la chiave per il Ponte è la volontà politica del Governo nazionale. Esiste infatti un percorso procedurale già avviato e poi sospeso che, oggi, può essere riattivato in tempi celeri per evitare di partire da zero. Il primo passaggio dovrebbe essere l’abrogazione della norma che definanzia l’opera, accompagnata dalla nomina di un Commissario straordinario. A seguire – aggiunge Falcone – andrebbe revocata la liquidazione della società Stretto di Messina spa. Ci sono anche i tempi per non perdere l’occasione del Recovery Plan, come auspicato dal governo Musumeci. La Sicilia, demograficamente e non solo è paragonabile a nazioni come la Danimarca che hanno realizzato ponti e infrastrutture di portata analoga al Ponte, senza cadere in argomenti retrogradi e poco rispettosi di aspirazioni ed esigenze del nostro territorio. Confidiamo, come già ribadito dal presidente Nello Musumeci, nella sensibilità e nella capacità di visione del presidente Mario Draghi“.

I tecnici del gruppo Webuild ribadiscono la piena sostenibilità dell’infrastruttura. “In sei-sette mesi – sottolinea l’azienda – possono compiersi tutte le azioni necessarie per cantierare l’opera. Il solo Ponte vale circa 2,9 miliardi, cifra inferiore a tutti i costi che sopportano le regioni e l’Italia nel non realizzare questa infrastruttura così strategica”.

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