L’ex scuola Belvedere è ormai chiusa da dodici anni, e l’edificio sito nel quartiere catanese di San Giovanni Galermo è rimasto abbandonato e in preda alle intemperie climatiche, agli atti vandalici di scalmanati incivili. Il tema delle strutture abbandonate in città resta sempre attuale, combattere il fenomeno significa preservare, prevenire in maniera intelligente possibili interventi di demolizione o bonifica. Prende il largo la possibilità di darli in gestione a privati prima che diventino veri e propri ecomostri intollerabili per tutto il territorio urbano. Intervistato ai nostri microfoni il Presidente della IV municipalità Elio Buceti con cui abbiamo discusso della vecchia scuola e dei risvolti che potrebbero vedere protagonista la stessa. Buceti si è soffermato sulle condizioni della “Belvedere”:
“L’ex scuola Belvedere, situata nella via omonima nel quartiere di San Giovanni Galermo, rappresenta un pezzo di storia dell’area territoriale. All’interno della scuola sono cresciuti molti ragazzi del quartiere e non solo. Vederla abbandonata a sé stessa dal 2008 e priva di tutela e manutenzione che si è succeduta nel corso degli anni, lascia tanta amarezza e sconforto. Va detto che l’immobile è stato oggetto di reiterate segnalazioni da parte del sottoscritto come Presidente della IV municipio. Anche il Sindaco Salvo Pogliese si è adoperato in un progetto di riqualificazione dell’immobile.
Certamente non è cosa semplice considerato che si tratta di un immobile di notevoli dimensioni abbandonato da 12 anni. Ancora oggi non si vedono spiragli di buon rivalutazione dello stesso. L’obiettivo che ho richiesto e rappresentato all’amministrazione comunale è stato quello di far rientrare l’immobile in un programma di ristrutturazione tale da poter consentire a tutti gli abitanti del quartiere di rivalutare la scuola Belvedere in area culturale, accessibile a tutti coloro che risiedono nel IV municipio e nelle prossimità.
Ogni giorno che passa l’immobile viene deprezzato, perché anche vandalizzato dai delinquenti. Ove non si intervenisse con manutenzione dell’intero stabile è necessario prevenire il rischio di far perdere ancora più valore all’immobile stesso, scongiurandone la demolizione. Questo sarebbe un danno per le finalità di questo progetto, soprattutto per il sacrificio di tanti soggetti che si sono adoperati per la riqualificazione dell’intero stabile”.