A Palermo, nonostante lo sciopero indetto dall’Unione sindacale di base per chiedere il cessate il fuoco nella crisi di Gaza e sostenere la Global Sumud Flotilla, oltre a chiedere al governo italiano di interrompere le relazioni diplomatiche con Israele, i trasporti pubblici urbani hanno funzionato regolarmente, seppur con alcune limitazioni. Tuttavia, alcune corse dell’Azienda trasporti siciliana che collega vari comuni della Sicilia con i bus sono state annullate a causa della protesta contro la politica di Israele nella regione mediorientale.
Nel frattempo, diversi istituti scolastici hanno subito disagi a causa dello sciopero dei docenti aderenti a Usb, Csle, Conalpe, Conf.Sai, nonché del personale amministrativo, tecnico e ausiliario, che hanno aderito alla protesta per la pace a Gaza e contro l’occupazione israeliana. Molti genitori erano stati avvisati che i propri figli sarebbero entrati a scuola con orari modificati o sarebbero usciti prima, e molte famiglie hanno deciso di tenere i ragazzi a casa o di farli partecipare alla manifestazione di solidarietà con il popolo palestinese.
I cortei organizzati per lo sciopero sono partiti da diverse città della Sicilia, tra cui Palermo, dove il teatro Massimo è stato il punto di partenza, Catania, con via Etnea come punto di ritrovo, e Messina, con piazza Cairoli come luogo di raduno. A Palermo, centinaia di giovani e giovanissimi si sono radunati davanti al teatro Massimo con le bandiere della Palestina, sostenendo lo slogan “Blocchiamo tutto con la Palestina nel cuore” e chiedendo un’immediata tregua nella crisi di Gaza e una soluzione alla questione israelo-palestinese.