Amici della Terra Sicilia, un’associazione ambientalista, propone un metodo alternativo e innovativo per affrontare ed eliminare definitivamente l’emergenza rifiuti nell’isola. Il rappresentante regionale Ettore Barbagallo ha inoltrato una missiva al presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci e al sindaco di Catania Salvo Pogliese spiegando che “purtroppo non c’è più tempo da perdere, la situazione è giunta al dramma della chiusura imminente delle discariche più importanti e del trasferimento di migliaia di tonnellate di rifiuti a Nord Italia con spese enormi (a carico dei cittadini), un ulteriore inquinamento a causa dei trasporti e una pesante ricaduta negativa sulla fiducia di migliaia di cittadini onesti che differenziano con grande attenzione e senso civico“.
La soluzione ipotizzata dal numero uno dell’associazione è quella dell’uso dei Termovalorizzatori di
nuova generazione caratterizzati da alta efficienza e da impatto ambientale assolutamente minimo sottolineando che la raccolta differenziata non basta. “Peraltro – si legge nella lettera -, la recente emergenza pandemica ha posto in evidenza il problema degli enormi quantitativi di rifiuti a rischio biologico, come mascherine e guanti, che devono essere trattati in inceneritori, come indicato dall’istituto Superiore di Sanità. Ci piace ricordare che le recenti tecnologie di termovalorizzazione consentono la produzione di idrogeno utile anche per la mobilità sostenibile”.
L’innovazione potrebbe convenire alla città etnea, così come spiegato dal rappresentante regionale. “Siamo a conoscenza che a Catania il progetto di un termovalorizzatore previsto nei pressi dell’area industriale è oggetto di non poche perplessità. Per quanto ne sappiamo il termovalorizzatore in progetto immetterebbe nell’atmosfera solo azoto e vapore acqueo a circa 120 gradi e che tutte le polveri sottili e gas pericolosi sarebbero opportunamente filtrati e stoccati formando solo un residuo secco che oscilla dallo 0,03 allo 0,03%. Ebbene, noi capiamo che ci possa essere qualche legittima difficoltà nella prosecuzione dell’iter procedurale, capiamo anche l’attenzione posta da esperti di tematiche ambientali, ma non capiamo perché dovremmo lasciare tutto così com’è, anzi, come cittadini non lo tolleriamo. Se occorre fare qualche rettifica al progetto architettonico, a esempio minimizzando l’impatto della canna fumaria e dello scolo delle acque reflue, che si faccia subito, senza perdere altro tempo prezioso“.
Le organizzazioni mafiose, inoltre, tendono a infiltrarsi nel settore e per questo Barbagallo si è soffermato sulla questione. “Per onestà intellettuale il tema della infiltrazione della malavita nella gestione delle discariche e dei trasporti di rifiuti non è un elemento a favore di un’opera e a sfavore di un’altra (non la citiamo pertanto tra le motivazioni in favore dei termovalorizzatori). Questa è una piaga, ormai di ordine nazionale, che appare laddove girano grandi somme di denaro. Pertanto riteniamo che i rischi di gestioni più 0 meno disoneste ci siano e ci saranno sia in caso di discariche che in caso di termovalorizzatori; ma riteniamo anche che questo problema attiene alla capacità dell’intera comunità di allontanare e di difendersi da questo pericolo, nella piena convinzione che lo Stato è ben più forte dei pochi disonesti e che lo Stato siamo noi. Siamo convinti, pertanto, che sia sbagliato non fare le scelte che servono, tra cui le necessarie opere infrastrutturali, per il timore che poi la mafia si infiltri, piuttosto siamo convinti che la mafia vada combattuta creando posti di lavoro onesti, avviando economie virtuose e manifestando il coraggio, che ai siciliani non manca“.