Lo sport per abbattere le barriere e superare stigma e stereotipi. È questo il messaggio forte lanciato ieri lunedì 10 Ottobre da Asp e Catania SSD in occasione della Giornata mondiale della Salute mentale. L’incontro, dal suggestivo tema “Un calcio alla follia”, si è svolto presso l’aula “Bruno Commodari” del Dipartimento di Salute Mentale (DSM), gremita per l’occasione da operatori, utenti e famigliari. All’appuntamento ha preso parte una delegazione del Catania SSD guidata dall’amministratore delegato e vice presidente, Vincenzo Grella, e dal direttore generale Luca Carra. Con loro, il capitano Francesco Lodi e il terzino Francesco Rapisarda. Sono intervenuti il direttore generale, Maurizio Lanza; il direttore sanitario, Antonino Rapisarda; e il direttore del DSM, Carmelo Florio.«Oltre ad avere effetti benefici sotto il profilo fisico, lo sport contribuisce notevolmente allo sviluppo socio-relazionale – ha detto Lanza -. Ma c’è un motivo in più che oggi noi sottolineiamo con il Catania SSD: lo sport è un veicolo formidabile nella lotta allo stigma verso persone affette da problemi di salute mentale. Diamo, quindi, “un calcio alla follia” e portiamo più consapevolezza fra la popolazione». Il vice presidente del Catania SSD Grella ha evidenziato l’importanza della sensibilizzazione dei cittadini sui temi dell’integrazione e della socializzazione dei soggetti con fragilità. «In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, è bello e doveroso sottolineare il senso dell’inclusione. Siamo grati per l’invito e proveremo sempre ad esserci per chi vuole sviluppare iniziative di rilievo in ambito sociale, come questa». Pe celebrare la giornata sono state realizzate anche delle maglie con il logo dell’incontro realizzato dal noto vignettista Totò Calì.«Le squadre “special” – ha aggiunto Carra – sono ormai una splendida realtà nelle categorie superiori e sarebbe bello se un giorno dovesse accadere anche a Catania. Il territorio e le persone che necessitano di un’attenzione particolare sono parte integrante del nostro progetto». Rispondendo alle domande di una platea entusiasta, infine, Lodi e Rapisarda si sono soffermati sull’aspetto emotivo e sulla straordinaria capacità aggregativa del calcio. «La presenza della dirigenza e dei calciatori del Catania SSD ci ricorda che nello sport non ci sono barriere, ma si vive sempre una esperienza di crescita e di superamento degli ostacoli – ha detto Rapisarda -. Per i nostri utenti, tutto ciò si traduce nella possibilità di essere aiutati a riprendere il loro progetto di vita e di non rimanere ingabbiati nell’esperienza di malattia». L’iniziativa di questa mattina si inserisce nella cornice delle collaborazioni già avviate con la Federazione Sport disabili intellettivi relazionali, il CUS Catania e con la Lega Navale Italiana. Presente all’incontro anche la bandiera del rugby catanese, Orazio Arancio, partner del progetto, che vede appunto la sinergia fra Asp e CUS Catania, nella promozione degli stili di vita salutari. «Ogni giorno nei nostri Servizi giochiamo delle partite complesse, con l’obiettivo di fare sempre goal – ha detto Florio -. Fare goal per noi significa mettere al centro la persona con i suoi bisogni, le sue difficoltà, la sua sofferenza ma anche con le sue abilità. Fare goal significa raccontare tante storie di opportunità, recovery e cambiamento che avvengono anche attraverso strumenti come lo sport. Oggi i campioni del Catania SSD ci hanno aiutato a fare un altro goal contro lo stigma e il pregiudizio nei confronti della malattia mentale».
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