Trascorso un mese dalle ottimistiche dichiarazioni dell’assessore regionale alle infrastrutture e alla mobilità, Marco Falcone, sull’inizio dei lavori per la ricostruzione dell’ormai tristemente famoso “Ponte Graci”, un punto cardine della viabilità dei cittadini di Motta Sant’Anastasia e Misterbianco abbattuto nel mese di settembre dello scorso anno per criticità strutturali (il 13 gennaio dichiarava che entro 15 giorni sarebbero cominciati), dobbiamo purtroppo constatare che questi non sono affatto partiti.
La burocrazia, si sa, non aiuta in questi casi. Sul posto, e nel concreto, aleggia sempre un forte senso di vuoto e di abbandono intorno alla zona, mentre la popolazione del posto è ancora costretta a percorsi alternativi che allungano i propri itinerari o che obbligano a strade decisamente più “tortuose”. L’assessore isolano Falcone aveva ben spiegato che pur non avendo diretta competenza nel merito della vicenda, la Regione Siciliana si era interessata in prima istanza nella risoluzione della criticità e che la passa passava ad Anas. Chiaramente, nonostante il lieve ritardo già maturato rispetto alle promesse precedenti, rimane forte la speranza che i lavori possano comunque partire presto. Alle due comunità legate da questo ponte la necessità più che di pronte risposte, di un pronto intervento e del concreto avvio alle operazioni di ripristino che possano ricondurre alla normalità le vite dei cittadini.
Dall’inizio dei lavori, poi, passerà del tempo prima della consegna della struttura alla fruzione, ragion per cui un’accelerata è auspicabile già dai prossimi giorni per evitare che ancora per mesi la situazione rimanga in stand-by.