I Carabinieri del Comando Provinciale di Caltanissetta hanno eseguito la misura cautelare del collocamento in una comunità ai danni di un 16enne indagato per istigazione e aiuto al suicidio nell’ambito delle indagini sul decesso di Mirko La Mendola, 26enne trovato privo di vita con un colpo di pistola alla testa. Il rinvenimento è avvenuto il 25 agosto su una spiaggia di Porto Empedocle. Il minore è stato pure denunciato per detenzione e divulgazione per via telematica di materiale pedopornografico. Il GIP per i minorenni di Palermo, su richiesta della Procura, ha disposto il provvedimento.
Il 16enne, secondo l’accusa, avrebbe assistito e supportato l’amico nel preparare ed effettuare il suicidio. Lo stesso avrebbe condiviso il piano e fornito pure consigli affinché le persone vicine al 26enne non comprendessero il suo progetto. La Mendola lavorava come commesso in un negozio e voleva diventare poliziotto. La settimana precedente a quella in cui è stato compiuto l’estremo gesto era andato a Roma per sostenere il concorso d’accesso per la Polizia. Si trattava del suo ultimo tentativo per raggiunti limiti d’età. È stato giudicato non idoneo ed era tornato in Sicilia. Il 26enne avrebbe valutato l’ipotesi di un ricorso ma poi avrebbe maturato la volontà di volersi togliere la vita condividendo la decisione con il minorenne. Gli amici hanno iniziato a scambiarsi numerosi e dettagliati messaggi di programmazione e realizzazione del gesto. È stato così scelto il giorno, il luogo e l’arma da fuoco da usare legalmente detenuta dalla vittima. La Mendola, poco prima di uccidersi, ha lasciato una serie di messaggi vocali per salutare amici e persone vicine. Il 16enne in quei momenti era con lui.