Truffa a Piedimonte Etneo costa 2000 euro a signora

Una signora di 68 anni, residente a Piedimonte Etneo, è stata vittima di un raggiro telefonico con la tecnica della “truffa del finto figlio”, una forma di inganno online che ha causato la perdita di quasi 2.000 euro. La donna ha effettuato due trasferimenti di denaro su indicazione di interlocutori che si sono finti suoi familiari in difficoltà, dopo aver ricevuto un messaggio urgente che credeva provenisse da sua figlia, un esempio di phishing psicologico. I truffatori le hanno inviato un messaggio che diceva: “Mamma si è rotto il cellulare mandami un messaggio su questo numero così lo memorizzo”, inducendola a credere che la figlia fosse rimasta senza telefono, una tattica comune nelle truffe telefoniche. La signora si è quindi recata presso una tabaccheria e ha effettuato un bonifico mediante un QR code che i truffatori le avevano inviato, un metodo di pagamento sempre più utilizzato nelle truffe online.

Solo dopo essere riuscita a parlare realmente con la figlia, la 68enne si è resa conto di essere stata raggirata e ha sporto denuncia presso la locale stazione dei carabinieri, segnalando il caso di furto di identità e truffa informatica. I militari hanno subito avviato le indagini, analizzando il flusso di denaro sulle carte prepagate e i conti virtuali utilizzati per trasferire le somme indebitamente ricevute, nonché le utenze telefoniche riconducibili ai truffatori, utilizzando tecniche di investigazione digitale. Ciò ha permesso di risalire a più persone coinvolte: un uomo di 25 anni residente a Noto, una donna di 52 anni di Frattaminore, un 30enne residente a Napoli e una donna di 69 anni residente a Manfredonia. Grazie agli accertamenti bancari e telematici, i carabinieri sono riusciti a individuare i componenti della banda e a denunciarli per truffa aggravata e associazione a delinquere, un successo nella lotta contro la criminalità informatica.

Condividi

Articoli Correlati