La città di Palermo sta vivendo giorni roventi per via della crisi politica che sta attanagliando Palazzo delle Aquile. La giunta guidata dal sindaco Leoluca Orlando, infatti, è sempre più debole dopo lo scontro aperto con consiglieri ed assessori di Italia Viva, che hanno abbandonato la maggioranza.
Un terremoto annunciato: i numeri della crisi
Grande tensione quella tra il primo cittadino e i renziani palermitani, che ha portato alla bocciatura del Piano Triennale delle Opere Pubbliche e agli sconvolgimenti in seno al CdA della Rap, la partecipata responsabile della raccolta rifiuti. Lo strappo con Italia Viva, che provocatoriamente proposto l’azzeramento della giunta e la sua rifondazione sulla scia del modello governo Draghi, ha avuto un effetto devastante sui numeri della maggioranza. Il movimento fondato da Matteo Renzi, infatti, costituiva il più corposo dei gruppi a sostegno di Orlando.
I numeri, adesso, non sorridono certo al sindaco che può contare solo su 10 consiglieri fedelissimi e, probabilmente, su qualche voto proveniente dal gruppo misto. Troppo poco per una normale e serena azione di governo, anche in considerazione della situazione riguardante le commissioni. Solo due su sette, ad oggi, sono controllate dalle forze di maggioranza. Orlando, dal canto suo, potrà provare una mossa politica che porti a un rimpasto. Si apre una vera e propria traversata nel deserto sia per la giunta che per la città di Palermo, a rischio paralisi in un momento storico di per sé già complicato.
Si guarda già a “Palermo 2022”
Sullo sfondo le elezioni, previste tra meno di un anno e il sistema di alleanze, che sembra poter risentire delle convergenze createsi, nello scenario nazionale, nell’ultimo anno e mezzo. Il Partito Democratico, tramite il segretario provinciale Filoramo, ha attaccato duramente Orlando, proiettandosi già al 2022. Il Movimento 5 Stelle, invece, ha ribadito che non intende fare da “stampella” in Consiglio Comunale. La situazione, insomma, è più intricata che mai e in continua evoluzione. Per capire l’esito di questa crisi, saranno certamente indicativi i prossimi giorni.